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Led Zeppelin, Robert Plant: "Sono diventato come l'uomo della copertina di Led Zeppelin IV"!

Il cantante della leggendaria band britannica è tornato a parlare dell'album uscito nel 1971

Led Zeppelin, Robert Plant: "Sono diventato come l'uomo della copertina di Led Zeppelin IV"!

19/04/2022

L’8 novembre 1971, i Led Zeppelin pubblicano un album senza titolo, senza nome della band con quattro simboli misteriosi al posto dei loro nomi e una foto enigmatica in copertina di un vecchio contadino che trasporta sulle spalle un grande mucchio di rami secchi. Sembra un suicidio discografico, invece vola al numero uno in classifica in Inghilterra, al numero due in America e vende fino ad oggi 32 milioni di copie: è Led Zeppelin IV, il quarto album dei Led Zeppelin, uno dei dischi più importanti nella storia del rock.

“Sembrava che ci fosse il vuoto ovunque” ha detto una volta Jimmy Page a proposito di Led Zeppelin IV, che la band inizia a registrare in studio a Londra per poi decidere di isolarsi da tutto ad Headley Grange, una antica casa sperduta nelle campagne inglesi dove rimane quattro mesi “E noi siamo arrivati a riempirlo”.

Led Zeppelin IV contiene l pezzo rock forse più famoso di tutti i tempi gli otto minuti tra folk e hard rock, un assolo leggendario e tutto il misticismo degli anni’70, Stairway To Heaven ma anche il 'cane nero' di Black Dog, le vibrazioni che arrivano di Rock’n’Roll e poi il martello di Bonzo Bonham, gli arrangiamenti di John Paul Jones, la Gibson Les Paul di Jimmy Page e la voce furiosa di Robert Plant.

In una nuova puntata del podcast Digging Deep, il cantante dei Led Zeppelin ha raccontato le origini di Led Zeppelin IV e il momento in cui lui e Jimmy Page hanno rifiutato la proposta di fare un concerto di Capodanno dei Led Zeppelin trasmesso in diretta in televisione per isolarsi nel cottage di Bron-Yr-Aur in Galles (celebrato nel loro terzo album Led Zeppelin III) a scrivere canzoni: «Le cose per noi erano diventate incredibilmente intense già con i primi due album» ha raccontato, «Se fosse finito tutto nel 1970, sarebbe stata comunque l’avventura più incredibile della nostra vita».

Isolarsi da tutto, scappare dalla fama di più grande e pericolosa band del mondo, allontanarsi dall’energia dei concerti che pure era parte integrante dell’eredità e del suono della band è stata secondo Robert Plant una mossa azzeccata: «Ci ha ridato un senso di ottimismo, la voglia di vivere un’esperienza diversa e trovare una nuova corrente di creatività. Le registrazioni di Led Zeppelin IV ci hanno dato più di quello che avremmo mai immaginato». Oggi, riflettendo su quell’album così misterioso e monumentale, Robert Plant che il 20 agosto compirà 74 anni, ha detto: «Quando lo guardo penso: il tipo nella foto di copertina sono diventato io!»

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