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Bruce Springsteen potrebbe vendere il suo catalogo musicale tra i 330 e i 415 milioni di dollari. Tutti i dettagli
Il Boss sarebbe in fase di negoziazione con la sua casa discografica per la vendita dei nastri originali di tutti i suoi album
La vendita del proprio catalogo da parte degli artisti è una delle grandi novità della musica degli ultimi anni, in particolare dell’anno 2020 in cui nessuno è andato in tour (ma il valore delle canzoni non è mai stato così alto) e inevitabilmente uno degli argomenti più controversi. Giganti della musica e della cultura contemporanea come Bob Dylan, Neil Young Fleetwood Mac e Dire Straits ma anche band come i Blondie, i The Killers e membri dei Bon Jovi e dei Blink 182 hanno venduto a cifre pazzesche i diritti delle proprie registrazioni (non quelli di edizione che restano di proprietà degli editori e degli autori) alle grandi etichette discografiche come Universal e a gruppi come Hipgnosis Song Fund e Primary Wave, interessati ad acquistarli perché come ha dichiarato uno dei capi di Hipgnosis, che è quotata in borsa: «Le canzoni sono un bene che viene consumato costantemente».
Bob Dylan, per esempio ha incassato un unico pagamento di 400 milioni di dollari dalla Universal, che ha pagato 25 volte il valore di quello che io suo catalogo frutta ogni anno. I motivi per avere tutto e subito da parte anche di artisti simbolo della controcultura come Dylan o Neil Young sono tanti e tutti comprensibili: benefici fiscali, la voglia di assicurare un’eredità stabile e definita ai propri figli (Dylan ne ha sei), l’incertezza sul proprio valore di mercato nel futuro, nell’era dello streaming in cui migliaia di canzoni nuove vengono messe sul mercato ogni giorno.
L’ultimo grande nome in questa immensa operazione è quella di Bruce Springsteen che sta negoziando con la Sony, che controlla la Columbia Records con cui Bruce ha firmato il suo contratto nel 1972, la vendita del suo catalogo per una cifra stimata tra i 330 e i 415 milioni di dollari. Nell’accordo rientrano anche i master dei propri album di cui Bruce, insieme ad altri artisti di enorme successo come Pink Floyd, AC/DC, Neil Diamond e Michael Jackson, sono rientrati in possesso nel corso degli anni ’90 (con il passaggio al nuovo formato CD) e che ora potrebbe rivendere. Secondo le stime, gli album pubblicati da Springsteen (compresi Born in the Usa e The River) hanno venduto in totale 65.5 milioni di copie e generano un’entrata di circa 7,5 milioni di dollari in media all’anno. Solo nel 2019 la cifra è salita a 15 milioni di dollari grazie alle nuove uscite: Letter To You, Western Stars, la colonna sonora del film Western Stars e quella del film Blinded by the Light. Bruce Springsteen e il suo manager Jon Landau sono ancora in fase di negoziazione con la Sony, che non ha rilasciato ancora una comunicazione ufficiale.