Rock News
21/09/2021
Lo scorso 19 settembre Eric Clapton si è esibito, per una data del suo tour statunitense, allo Smoothie King Center di New Orleans, una location che richiede a tutti i maggiori di 12 anni che vogliano assistere agli eventi, di esibire prova di avvenuto vaccino contro il Covid-19 o un test negativo.
Slowhand sembra quindi aver cambiato idea, rispetto alle dure e convinte posizioni prese un paio di mesi fa, contro quella che lui definiva una vera e propria discriminazione. Il chitarrista, infatti, aveva rilasciato delle dichiarazioni molto esplicite, affermando che non si sarebbe esibito in locali che facessero differenza tra i vaccinati e i non vaccinati, considerando questa scelta come scorretta e dittatoriale. L’occasione era stata la misura di prevenzione attuata dal Primo Ministro inglese Boris Johnson, per permettere la riapertura dei luoghi di cultura e intrattenimento, ma solo per chi potesse dare prova di vaccino o tampone negativo o avvenuta guarigione.
Inoltre, Clapton aveva accusato dei seri problemi di salute, riscontrati in seguito al vaccino contro il Covid-19: le conseguenze, secondo lui, avrebbero potuto portarlo a non suonare mai più. Così non è stato, come dimostrano le tante date in programma nei prossimi mesi, alcune delle quali in location, come quella di New Orleans, che richiederanno l’obbligo vaccinale e l’utilizzo della mascherina durante l’evento.
Secondo alcune fonti, Clapton avrebbe avuto – e tuttora ha, per le prossime date – tutto il tempo di cancellare i concerti previsti in queste venue. Finora, pare che non ci siano in programma sospensioni. Nel corso del concerto a New Orleans, tutto è andato liscio: Slowhand ha suonato quattordici canzoni, di cui undici cover e tre originali.
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