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Placebo, Brian Molko racconta la scrittura e la genesi del nuovo album: "abbiamo cercato di non rendere le cose facili a noi stessi"
Pronto da inizio 2020, secondo Brian Molko il nuovo album dei Placebo sarà "molto sperimentale"
L’attesa per il nuovo album dei Placebo il «numero otto» come lo hanno definito loro stessi, il primo da Loud Like Love del 2013 sta per finire.
In un’intervista con BBC 6 Music, Brian Molko ha spiegato che questo disco era già pronto dall’inizio del 2020 ed è stato ritardato dalla pandemia e ha detto che il processo di lavorazione è stato: «Non rendere le cose facili a noi stessi». L’origine della creatività dei Placebo, secondo Brian Molko, sta nella poca tolleranza verso la noia: «Stefan Olsdal mi dice sempre che non ha mai conosciuto nessuno con un problema di noia come il mio. Ho una soglia molto bassa, e questo si riflette nel modo in cui lavoriamo». Il nuovo album, ha spiegato Brian Molko, è nato: «Completamente al contrario. Sono andato da Stefan con delle immagini e una lista di titoli di canzoni che ho scritto negli ultimi cinque anni e gli ho detto: scegliamo la copertina dell’album prima di scrivere la musica, iniziamo con i titoli prima delle canzoni e poi registriamo tutto l’album senza un batterista».
Il punto era ritrovare la sensazione di fare qualcosa di diverso: «Ovviamente non abbiamo potuto lavorare esattamente al contrario, ma è stato interessante cambiare completamente approccio» ha detto Brian Molko, «Alla fine abbiamo usato non uno ma due batteristi nel disco».
Il primo singolo, Beautiful James, è uscito il 16 settembre, ed è sempre stata la prima scelta per i Placebo per tornare dai propri fan: «Questa attesa interminabile è stata frustrante per noi come per il pubblico. Nel 2019 eravamo pronti per partire in tour e l’album era praticamente finito, ma ci siamo dovuti fermare per due anni. Non è stato facile ma almeno sapevamo che le canzoni erano lì, pronte per uscire appena possibile».