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Il giorno in cui Joe Perry si accorse che Prince era un chitarrista: "Non avevo mai sentito un suono così in tutta la mia vita, era unico"
Considerato uno dei migliori chitarristi della sua generazione, prince lasciò senza parole anche il chitarrista degli Aerosmith
«Quando il cielo si tinge di rosso, blu e rosso diventano viola. La pioggia viola è un simbolo: se il mondo sta finendo, resta vicino alla persona che ami e lascia che la fede ti guidi attraverso la tempesta». Sono le parole con cui Prince spiega il suo album capolavoro, Purple Rain, colonna sonora di un film molto autobiografico girato nel First Avenue di Minneapolis, il club in cui ha costruito la sua leggenda dal vivo che esce nel cinema nel 1984, gli fa vincere un Oscar come migliore colonna sonora e lo lancia al successo in tutto il mondo. Per diffondere il suo messaggio, Prince prende in mano una chitarra bianca e suona un pezzo lungo otto minuti e 40 secondi con un interminabile e fulminante assolo finale, Purple Rain.
Diventa la sua canzone simbolo, il brano con cui si dice volesse reclamare le origini del rock’n’roll e riportarle nelle mani dei musicisti neri. Purple Rain segna anche il momento in cui Prince, che è già considerato un genio dell’R&B, del funk elettronico e del groove della black music, dimostra di essere anche uno dei migliori chitarristi della sua generazione.
«Il fatto di essere in competizione con la mia stessa musica è una benedizione e una maledizione allo stesso tempo» diceva Prince nelle interviste. Per molti anni, come ha raccontato Lisa Coleman, tastierista della sua band The Revolution dal 1980 al 1986: «Prince scriveva una canzone per le radio rock e una per le radio di musica nera. Nessuno riusciva a definire la sua identità artistica. Poi ha scritto Purple Rain e ha messo tutti d’accordo». Il singolo Purple Rain esce il 26 settembre 1984, arriva al numero due in classifica in America e viene inserita dalla Rock and Roll Hall of Fame nella classifica delle “Canzoni che hanno formato il rock’n’roll". Uno dei primi musicisti rock ad accorgersi del talento immenso di Prince come chitarrista è stato Joe Perry degli Aerosmith, che in una recente intervista ha raccontato di averlo incontrato dopo uno show a Los Angeles durante il Purple Rain Tour di 98 date con cui Prince conquista il pubblico americano. A Los Angeles Prince fa sei concerti al Forum dal 18 al 24 febbraio 1985, di cui uno alle tre del mattino.
«Ha fatto uno spettacolo incredibile» ha ricordato Joe Perry, «Io ero nel backstage insieme a molti altri c’era anche Bruce Springsteen. Prince è arrivato completamente distrutto. Dopo uno show del genere, l’ultima cosa che vuoi fare è stare lì a parlare con gli altri ma lui è stato molto gentile». Nel 1994 Joe Perry lo incontra ancora agli MTV Music Awards a Berlino, e stavolta rimane senza parole di fronte alla sua chitarra: «Aveva un set di amplificatori bellissimo sul palco, una specie di piramide di Mesa Boogie e ha iniziato il suo show con un assolo di 45 minuti. Non avevo mai sentito un suono del genere, era assolutamente unico». Joe Perry lo incontra di nuovo in backstage, «Stavolta era circondato da guardie del corpo, era diventato molto riservato e tranquillo. Poi saliva sul palco e si scatenava».