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Easy Rider, tutti gli eccessi del cast sul set del film. Peter Fonda: "Dennis aveva l’alcol, Jack la marijuana e tutta la crew prendeva acidi"

Redazione Virgin Radio

Tutti i segreti del dietro le quinte del leggendario film con Dennis Hopper, Peter Fonda e Jack Nicholson

Nel 1969 l’attore e regista Dennis Hopper diventa il simbolo della controcultura degli anni ’60 girando e interpretando al fianco di Peter Fonda (e con la partecipazione di Jack Nicholson) il film Easy Rider.

La storia di due motociclisti hippy che attraversano gli Stati Uniti per arrivare a Mardi Gras, il carnevale di New Orleans cercando la propria libertà fino ad un finale tragico diventa il simbolo del movimento giovanile che sta cambiando la società americana e che si esprime con il cinema, la letteratura e la musica rock. Dennis Hopper diventa l’artista ribelle che non accetta le restrizioni della società, il moralismo, le regole imposte dal conformismo. Un iconoclasta che racconta la società americana e per sintetizzare gli ideali hippy del momento crea un immaginario potente che affascina diverse generazioni fino a oggi, rappresentato fin dalla prima scena di Easy Rider con le ruote delle Harley Davidson di Peter Fonda e Dennis Hopper che corrono sulla highway sulle note di Born to be Wild degli Steppenwolf.

Dennis Hopper ha voluto comunque ridimensionare il suo stesso mito nelle interviste: «Le nuove generazioni non sanno nulla di me a parte quello che hanno visto in Easy Rider. Sono contro gli schemi, non sopporto l’immagine istituzionale degli attori di Hollywood e ho scelto di mostrarmi come una persona vulnerabile perché volevo fare una cosa diversa, ma in questo film non c’è il vero Dennis Hopper».

I personaggi di Wyatt e Billy guadagnano i soldi per il viaggio verso New Orleans muovendo una quantità di droga dal Messico a Los Angeles, vengono arrestati in New Mexico per aver «percorso senza autorizzazione» le vie della città, in carcere conoscono l’avvocato hippy George  (interpretato da Jack Nicholson), insieme viaggiano fino a New Orleans ma dopo il carnevale vengono aggrediti da due camionisti che gli sparano. Il viaggio verso la libertà finisce nel modo più drammatico, ma il messaggio lanciato da Easy Rider arriva a tutto il mondo. Ci sono tante leggende sulla realizzazione di questo film completamente indipendente, che è costato circa 40.000 dollari e ne guadagna 60 milioni, viene premiato al Festival di Cannes ed entra nella storia del cinema. Peter Fonda ha raccontato che spesso ha dovuto pagare con la sua carta di credito personale i costi di viaggio e di alloggio per la crew, alcuni degli attori (tra cui i due camionisti) vengono scelti tra gli abitanti del sud in cui vengono girate le scene, Dennis Hopper litiga davvero con la gente del posto nella cittadina di Morganza, in Louisiana.

Le storie più incredibili sono quelle sull’uso di droghe durante le riprese del film che per primo porta la sottocultura hippy a Hollywood: «Tutti avevano le loro sostanze preferite sul set di Easy Rider» ha detto Peter Fonda, «Dennis aveva l’alcol, Jack la marijuana e tutta la  crew prendeva acidi». Jack Nicholson ha detto: «La storia di io che fumo 155 spinelli forse è un po’ esagerata ma è vero che fumavo parecchio. Dopo i primi due take il lavoro di attore si invertiva: invece di essere lucido e recitare la parte di uno sballato ero uno sballato che cercava di recitare la parte di uno lucido».

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