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Tom Morello: “I Clash sono la mia band preferita di tutti i tempi! Ecco perché adoro London Calling”
Il chitarrista dei Rage Against The Machine racconta il suo amore per la band di Joe Strummer e per l’album London Calling
In un articolo scritto per Classic Rock Tom Morello ha raccontato tutto il suo amore per i Clash! Il chitarrista dei Rage Against The Machine ha svelato che l’album London Calling del 1979 gli ha aperto un mondo, mostrandogli la possibilità di unire la musica a delle parole forti che portassero un messaggio.
Inoltre, la convinzione con cui Joe Strummer cantava, in quel disco, ha stimolato Morello nel fare un passo avanti nel suo modo di vivere la musica. “I Clash – afferma senza mezzi termini il musicista – sono la mia band preferita di sempre. Il punto di partenza del mio amore per loro è stato London Calling. […]. È stata la copertina dell’album che ha attratto il mio interesse e mi fece pensare ‘Chi è questa nuova band heavy metal?’”.
Da quel momento, Morello maturò un interesse verso il punk, ampliando i suoi gusti che, fino ad allora, erano rimasti nell’area dell’heavy metal: “Ho divorato quel disco. Non potevo credere a quanto fosse straordinario; faceva sembrare la mia collezione di dischi heavy metal un po’ stupida. Era un tipo di musica alla quale mi potevo relazionare meglio dal punto di vista dei testi, rispetto a quelli alla dungeons-and-dragons dei miei precedenti dischi metal. La convinzione con cui la band suonava e Joe Strummer cantava era indescrivibile”.
Inoltre, i Clash sono stati, per Morello, un tassello importante nella crescita della sua consapevolezza politica, come afferma egli stesso: “Proprio a quel tempo stavo diventando politicamente più consapevole, ed ecco una band che mi faceva sentire meno solo; una band che raccontava la verità […] e io pensai: eccomi, ci sono anche io! […] La possibilità di combinare musica da urlo e contenuti che contavano qualcosa, divenne reale”.
“Quello fu anche il primo album – conclude Morello – sul quale vidi l’adesivo ‘parental advisory’, il che non fece altro che aggiungere fascino e sensazione di pericolo al tutto. Non potevo credere che ci fosse una band per me. Fino a quel momento, stavo cercando la mia sistemazione. Quando scoprii i Clash, non ebbi più bisogno di cercare”.