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Alice Cooper, ecco come ispirò David Bowie con la sua teatralità sul palco: "sono contento di averlo incoraggiato"
Il nostro Rock Ambassador e Re Dello Shock Rock ha raccontato di come il suo stile ispirò il Duca Bianco nella creazione dei suoi personaggi di scena
La creazione di un personaggio sul palco, e spesso anche nella vita, è la base del concetto di rockstar e pochi lo hanno fatto così bene come Alice Cooper e David Bowie. Vincent Damon Furnier ha indossato la maschera di Alice Cooper nel 1969 (ha scelto questo nome perché gli sembrava “innocuo”) e per oltre 50 anni l’ha usata per creare il suo spettacolo shock-rock, più o meno negli stessi anni David Robert Jones è diventato David Bowie e da allora ha cambiato mille volte immagine e stile, da Ziggy Stardust a Il Duca Bianco.
In un incontro con i fan per la rivista Metal Hammer in cui ha raccontato anche il suo nuovo album Detroit Stories, Alice Cooper ha detto: «Non ho mai visto David Bowie come un rivale, anzi sono stato io ad ispirarlo».
Gli show di Alice Cooper nei primi anni ’70 sono un esperimento di fusione tra rock e teatro con sangue finto, serpenti, abiti di scena e ghigliottina e tutti vanno a vederlo: si dice che persino Bob Dylan sia stato ad un concerto di Alice Cooper e nel 1973 Salvador Dalì è così entusiasta di lui da creare un ritratto-ologramma usando pasticcini al cioccolato, formiche, diamanti e altri oggetti, presentato a New York in una esposizione totalmente surreale («Ci unisce solo la confusione» ha detto Alice, «Altro non c’è»).
Anche David Bowie va a vedere Alice Cooper: «Studiava recitazione con il mimo Lindsay Kemp» ha raccontato Alice, «È venuto a vederci con i membri della sua band, che poi sono diventati gli Spiders from Mars e ha detto: “Questo è quello che dovremmo fare anche noi”. Poi però ha fatto una cosa completamente diversa». Il successo degli spettacoli di Alice Cooper e dei suoi concept album come Welcome to My Nightmare del 1975 sono un punto di riferimento per tutti: «Abbiamo aperto una porta per Bowie e i Velvet Underground dimostrando che si può essere teatrali e nello stesso tempo avere successo commerciale» ha detto Alice, «Volevo creare un vero e proprio movimento artistico: io ero Alice il cattivo, protagonista di uno spettacolo vaudeville oscuro, Bowie ha creato tanti personaggi per rappresentare le sue diverse personalità. Io e David parlavamo spesso, ci facevamo i complimenti a vicenda. Sono contento di averlo incoraggiato».
Lui stesso ha detto di essere stato ispirato da altre rockstar: «La prima rivelazione è stata quando a sette anni ho visto Elvis Presley in televisione, poi i Beatles nel 1964 con il loro look perfetto e le migliori canzoni che avessi mai sentito e infine i Rolling Stones, che i nostri genitori odiavano perché erano pericolosi e trasandati. Mi ricordo di averli guardati e di aver detto: “Se mai dovessi formare la mia band, li farò sembrare dei chierichetti”».