Rock News
02/02/2021
Durante una recente intervista rilasciata al magazine Independent il frontman dei Foo Fightrers Dave Grohl ha raccontato uno dei suoi sogni ricorrenti in cui è protagonista l'amico scomparso e leader dei Nirvana Kurt Cobain.
Ultimamente Grohl si è espresso spesso riguardo a Kurt Cobain e di come la sua tragica scomparsa abbia scatenato una serie di reazioni a catena nella sua vita, fino a formare i Foo Fighters per nascondere il suo nome e continuare a fare musica.
L'ex batterista dei Nirvana ha così spiegato i sogni ricorrenti in cui è protagonista Cobain: "Mi donano sempre un'esplosione iniziale di felicità e gioia, perché penso che Kurt sia ancora con noi. Come per dire "Oh! è ancora vivo". Ma non c'è mai alcuna spiegazione logica a tutto questo. È solo una bella sensazione. Poi tutto di dissolve e va storto nel momento in cui nel sogno saliamo sul palco. Tra il pubblico non c'è nessuno e le mie bacchette si allungano come se fossero grandi come dei pali del telefono". Indipendentemente dall'assurdità del sogno, Dave sostiene che queste visioni significano qualcosa di importante: “Onestamente credo che ci sia una certa energia o interconnettività che rende quegli incontri più che semplici sogni. Non sono un sensitivo o qualcosa del genere. Ma credo che ci sia un'energia in quei sogni che li rende molto più che allucinazioni".
Dave Grohl ha aggiunto che, in seguito alla tragica scomparsa di Kurt Cobain, iniziare a registrare le sue canzoni era come "una forma di purga o di esorcismo, per fare qualcosa, qualsiasi cosa". Il leader dei Foo Fighters ha aggiunto che scrivere i nuovi brani gli ha dato qualcosa per cui guardare avanti: "Sono una persona piena di speranze e ho bisogno di un motivo per alzarmi ed emozionarmi ogni mattina. Non avevo idea che si sarebbe trasformato in un quarto di secolo di carriera. Ma negli ultimi 25 anni sono stato bloccato in questa sorta di ciclo: registriamo un disco, con quell'album giriamo il pianeta tre fottutissime volte e diciamo che non lo faremo mai più. E alla fine siamo esausti, dicendoci che non vorremmo vedere mai più uno strumento. Ma due settimane dopo sono sul divano a scrivere un altro disco..."
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