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Gorillaz: intervista esclusiva a Damon Albarn "Per convincere Robert Smith a collaborare con noi l'ho tempestato di email. Poi un mattino..."
Abbiamo intervistato il leader della band alla vigilia dell’evento Song Machine Live
Il nostro Francesco Allegretti ha avuto il piacere di intervistare in esclusiva Damon Albarn e farsi raccontare come è nato l’ultimo album Song Machine: Season One – Strange Timez dei Gorillaz e tutti i segreti della band ‘virtuale’ più famosa al mondo.
Damon puoi parlarci dell'idea alla base di questo disco?
"Song Machine non è nato per essere un disco vero e proprio, a dire il vero. Volevo approcciarmi alla musica con i Gorillaz in modo diverso. Creando un mondo diverso per ciascuno degli episodi e muovendomi dall’uno all’altro. Fare musica per uno della mia età deve essere un’esperienza gioiosa e restare intrappolato nel mondo musicale dei Gorillaz per tre mesi sarebbe stato limitante per me. È stato una magnifica trovata per portare qualcosa di nuovo nell’intero progetto".
Insieme a Jamie Hewlett hai creato il gruppo all'inizio degli anni '90. Tante cose sono cambiate da allora e non necessariamente in meglio… possiamo considerare i Gorillaz come il tuo punto di osservazione di una realtà in continuo cambiamento?
"Penso di sì. È questo ciò che rende la natura degli episodi divertente. Puoi affrontare ogni argomento in modo indipendente. Senza preoccuparti di una sovrastruttura narrativa".
Ogni episodio di Song Machine nasce dalle avventure della band e dagli eventi che vivono. Ma come possono i Gorillaz teletrasportarsi dai Kong Studios di Londra a varie località in tutto il mondo? Questa è una delle cose più affascinanti che accadono in Song Machine...
"È una cosa molto importante da enfatizzare per il livestream. Si tratta davvero di un universo parallelo... Ci esibiremo in un grande caveau nei sotterranei dei Kong Studios e credo sarà la prima volta che delle persone suoneranno sul palco insieme a dei cartoni animati. È qualcosa che abbiamo sempre sognato di fare negli ultimi vent’anni e credo che la pandemia in un certo senso abbia 'favorito' qualcosa che cercavamo di presentare da molto tempo".
Cosa possiamo aspettarci dal live?
"Potete aspettarvi uno speciale tv Gorillaz, più che una live performance. Gran parte del livestream è molto più di questo... Quello in cui vi stiamo portando è un mondo"!
Tra le star della musica che collaborano con i Gorillaz c’è anche Robert Smith (in Strange Timez). Come è nata la collaborazione con il leggendario frontman dei Cure?
"E-mail... Davvero, è iniziato tutto durante il lockdown. Lo abbiamo cercato spesso, generalmente a notte fonda e infine una mattina mi sono ritrovato Strange Timez nella casella di posta in arrivo".
La lista degli ospiti musicali riflette la diversità degli stili presenti in Song Machine. Raccontaci, ad esempio, del viaggio che porta i Gorillaz a Los Angeles, dove la band incontra Beck (The Valley of The Pagans)...
"Non abbiamo potuto farlo di persona con Beck e allora Jamie (Hewlett) ha voluto ambientare il video in stile Grand Theft Auto. Non so a chi sia piaciuto guardare quel video. L’abbiamo tolto! Non credo che esista ancora".
Parliamo di Elton John in Song Machine. Sappiamo che la canzone era originariamente progettata per essere realizzata con Elton John ad Atlanta...
"Il piano era quello. Volare ad Atlanta ma ovviamente non è stato possibile. ‘The Pink Phantom’ è un pezzo sul tentativo di scrivere una canzone e di attraversare quel muro creato dalla pandemia per il quale ci siamo sentiti tutti isolati".
Cosa hanno significato i Gorillaz nell'evoluzione della tua espressione artistica negli ultimi vent'anni e come descriveresti la tua collaborazione di lunga data con Jamie Hewlett nella creazione di questa band che è un caso unico nella storia della musica?
"È una straordinaria combinazione di cartoons e musicisti con infinite possibilità. Lui può disegnare qualunque cosa e io sono abbastanza bravo a fare qualunque cosa. Possiamo fare qualsiasi cosa! L’unico limite, davvero, è la nostra immaginazione".
Ricordo quando è uscito il primo album. Il primo singolo, Clint Eastwood, ha venduto circa 6 milioni di copie in tutto il mondo e ha fatto guadagnare ai Gorillaz l'inclusione nel Guinness Book records come band virtuale di maggior successo. Avresti mai immaginato che da allora i Gorillaz sarebbero diventati un tale fenomeno per i decenni a venire?
Siamo stati fortunati nel venir fuori nello stesso momento in cui internet si stava davvero espandendo. Siamo stati spinti da quella circostanza, in un certo senso”.
Gorillaz hanno la loro personalità… Mi chiedo se sia mai successo che 2D, Murdoc, Noodle e Russell siano sfuggiti al tuo controllo, scappando dal loro universo parallelo?
Durante il livestream potrebbe accadere... Stiamo cercando di mettere a punto l’integrazione tra questi due mondi!