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Pearl Jam, Eddie Vedder: “Ho sofferto di depressione durante l'adolescenza, è stata la musica ad aiutarmi a superarla”

Il frontman ha raccontato la sua esperienza personale per aiutare un'associazione in soccorso di chi ha perso il lavoro

Pearl Jam, Eddie Vedder: “Ho sofferto di depressione durante l'adolescenza, è stata la musica ad aiutarmi a superarla”

10/12/2020

Oggi Eddie Vedder è il frontman di una delle band più amate e longeve del rock degli ultimi decenni. Anche lui, però, nella sua vita ha dovuto affrontare momenti difficili, in particolare durante la sua infanzia e la sua adolescenza, anche a causa della sua situazione familiare. Il cantante ne ha parlato anche in alcune sue canzoni, come Alive e Betterman, senza mai fare mistero della sua sofferenza legata al fatto di non aver potuto conoscere il suo vero padre.

In una nuova intervista tramite Rolling Stone per il format online In The Coop with Keith Levenson, il leader dei Pearl Jam ha raccontato che durante la sua infanzia e la sua adolescenza ha sofferto di depressione. Se ha parlato di questo tema così delicato è per una buona causa, ossia la raccolta fondi per l’associazione Levenson’s Fustercluck che si sta occupando di aiutare le persone che lavorano nel settore musicale e che hanno perso il loro impiego a causa della pandemia.

Nell’intervista Eddie Vedder ha spiegato che la musica ha avuto sempre un ruolo fondamentale per il suo benessere psicofisico: “Per alcuni di noi la musica significa tutto e io lo sapevo ancor prima di imparare a suonare uno strumento – ha detto – Ho parlato con alcune persone a proposito di alcuni problemi psicologici e ogni risposta che ho ricevuto quando ero un bambino era collegata alla depressione più profonda e cupa. Non lo avevo previsto, ma è finita che la mia risposta è stata la musica, mi ha aiutato molto a superare quella fase. Questa band mi ha aiutato, così come altre band e le nostre canzoni”.

Se Eddie Vedder è riuscito ad affrontare i momenti bui della sua esistenza grazie alla musica, allo stesso tempo la musica che lui ha composto è riuscita ad aiutare altre persone: “Spesso mi sento dire dalle persone che le ho aiutate durante un periodo difficile grazie a una determinata canzone che ho scritto – ha raccontato – si sentono quasi obbligate e dirmelo”. I fan in questo modo ringraziano il loro beniamino per averli aiutati con la sua musica.

Il frontman dei Pearl Jam crede da sempre nel potere terapeutico della musica e, anche se sa bene che non può certo rappresentare l’unico strumento per superare problemi come la depressione, è convinto che sia un ottimo punto di partenza, un appiglio al quale aggrapparsi: “Io cerco sempre di dire loro ‘Hai svolto il tuo compito. La musica forse è stata la tua ancora di salvezza per un minuto’ – ha detto ancora – io so di cosa parlano perché anche io ho vissuto la stessa cosa. Stiamo parlando di Quadrophenia, dei Talking Heads, fino ai Germs, ai Sex Pistols e ai Ramones. Tutto questo ha rappresentato davvero un’ancora di salvezza per me. Quindi la musica conta? Per me – ha concluso – la risposta è sì”.

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