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Metallica, la storia del primo incontro tra Lars Ulrich e James Hetfield: “Nessuno capiva l'heavy metal, noi si”

Il batterista racconta la genesi della band alla vigilia del quarantesimo anniversario

Metallica, la storia del primo incontro tra Lars Ulrich e James Hetfield: “Nessuno capiva l'heavy metal, noi si”

05/04/2025

In un’intervista per Kerrang risalente al 2019, Lars Ulrich ha raccontato il suo primo incontro con James Hetfield avvenuto nel maggio del 1981. “Ricordo di essere subito entrato in connessione con lui – ha detto – mi sono subito reso conto che, sebbene lui fosse tremendamente timido, tra di noi c’erano alcune somiglianze profonde. Ho trascorso sei mesi a parlare con le persone di heavy metal e loro mi menzionavano Styx, Journey, Kiss e gruppi simili, mentre io parlando di Angel Witch, Diamond Head o Tygers Of Pan Tang. Con questo tipo di musica e con le cose che gli dicevo, mi sembrò subito che lui avesse una connessione più autentica e affidabile. Durante il nostro primo incontro in realtà non accadde nulla, perché lui era la spalla di Hugh Tanner (che suonò con Hetfield nei Leather Charm ndr). Se James fosse qui – ha proseguito – vi racconterebbe che la batteria con la quale io mi presentai era talmente in pessime condizioni che ogni volta che suonavo il piatto questo continuava a cadere ed in effetti accadde proprio questo. Io e James poi siamo rimasti in contatto e quando è tornato da un viaggio in Europa mesi più tardi, gli ho telefonato e gli ho detto ‘Vogliamo suonare insieme e vedere cosa succede?’. Lui mi rispose di sì”.

Fu proprio in quel momento che iniziò la storia dei Metallica: l’idea iniziale fu proprio di Ulrich, il quale si era trasferito a Los Angeles proprio per cercare altri musicisti con i quali formare una band. A rispondere al suo appello furono, appunto, Hetfield e il già citato Tanner. I Metallica nacquero ufficialmente nell’ottobre del 1981 e il primo brano che composero fu Hit The Lights per pubblicarlo poi nella compilation Metal Massacre. La band suonò live con la line-up completa, composta da Hetfield, Ulrich, il chitarrista Dave Mustaine e il bassista Ron McGovney, il 14 marzo del 1982 a Radio City, situata ad Anaheim, in California.

Nell’intervista Ulrich ha poi raccontato altri dettagli dei suoi esordi come musicista. “Il miglior consiglio che mi è stato dato agli inizi? – ha proseguito – ‘Fai domande’. Non so se sia il consiglio migliore ma è stata la prima cosa alla quale ho pensato. Più domande fai, più informazioni ricevi e più cose sai. Penso che in realtà sia un’abitudine che ha origini danesi. Penso che i danesi siano molto curiosi di natura. Siamo soliti fare un sacco di domande”.

Quando gli è stato chiesto quale sia il video del quale va maggiormente fiero, Ulrich ha risposto: “Direi quello di I Disappear del 2000, una clip che abbiamo girato alla Monument Valley in Utah, in cima a uno di quella specie di pilastri. È stato assurdo – ha continuato – c’era una grande entusiasmo per questo video e per noi fu una cosa diversa, perché era legato a un film, Mission Impossible 2. Poi penso che i video che Jonas Åkerlund ha realizzato per Turn The Page e Whiskey In The Jar nel 1998 siano molto taglienti, cosa che amo. I video che Matt Mahurin ha realizzato per The Unforgiven, invece, trovo siano molto artistici ma penso che quello di I Disappear sia stato il più divertente da realizzare”.

Infine, Lars Ulrich ha ricordato il festival Monsters of Rock che si è tenuto a Mosca nel 1991: “C’erano davvero un sacco di persone, credo circa mezzo milione – ha detto – quello era un periodo di transizione nella storia della Russia e una delle cose che stava accadendo riguardava proprio la musica, perché il Governo stava negoziando per portare i concerti nel Paese e cose del genere. Hanno infatti chiamato gli AC/DC e i Metallica a suonare e c’era molto entusiasmo, ma non erano abituati a organizzare degli show rock. Se guardate i video su YouTube vi renderete conto di quanti soldati ci fossero. C’erano elicotteri che volavano sopra il pubblico. C’era anche un’incredibile mix di entusiasmo, energia e caos, fu davvero un casino. 1,6 milioni di persone forse è eccessivo, ma di gente ce n’era davvero tanta – ha concluso – è stata una giornata davvero assurda”.

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