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Evanescence, Amy Lee ricorda i retroscena di Bring Me To Life: “ero spaventata, quella canzone creò conflitto tra noi”

Redazione Virgin Radio

La cantante svela dei retroscena legati agli esordi della band: "Oggi sono molto grata per come sono andate le cose"

Molti fan degli Evanescence sono particolarmente legati a Bring Me To Life, il singolo che ha fatto conoscere la band capitanata da Amy Lee in tutto il mondo. Il brano appartiene al disco d’esordio del gruppo, Fallen, uscito ben 17 anni fa, nel marzo del 2003. Quella canzone ha raggiunto subito il successo anche grazie alla sua particolarità: pur essendo riconducibile al gothic metal, il pezzo presenta infatti anche una parte rap che lo rende davvero unico nel suo genere. Anche per questo motivo, nell’epoca in cui è uscito, ha rappresentato una novità che ha suscitato subito l’interesse del pubblico.

A distanza di anni, però, Amy Lee oggi svela dei retroscena legati a Bring Me To Life che forse non tutti conoscono. “Ho avuto dei problemi con questo pezzo – ha detto a Music Week – adesso mi piace molto, ma all’inizio quella parte rap ha rappresentato uno dei nostri primi conflitti”. All’artista non piaceva quella contaminazione rap nel brano e la presenza del cantante Paul McCoy come guest vocalist nel pezzo di debutto della band ha rappresentato “una battaglia persa sotto diversi punti di vista” in quanto, secondo lei, avrebbe solo generato confusione. Il suo timore era che gli Evanescence non sarebbero riusciti a dimostrare completamente la loro vera essenza a livello musicale. Non a caso, Amy all’inizio propose Going Under come singolo d’esordio ma non fu ascoltata e questo pezzo divenne il secondo brano estratto da Fallen.

Quando Bring Me To Life è stato pubblicato è stato grandioso – ha però ammesso la cantante – è stata una cosa meravigliosa e c’erano un sacco di cose delle quali essere entusiasti ma dentro di me io ero un po’ spaventata. Oggi sono molto grata per come sono andate le cose – ha proseguito – perché poi abbiamo pubblicato Going Under ed è andato benissimo. In seguito, come terzo singolo, abbiamo pubblicato My Immortal e anche questo è andato alla grande”.

Oggi Amy ha superato la sua iniziale ritrosia nei confronti di questa canzone e se ci è riuscita è anche per un motivo ben preciso: “Penso che ormai abbiamo posto le nostre basi e siamo andati oltre Bring Me To Life – ha detto – siamo riusciti a mostrare al grande pubblico ciò che siamo davvero. Io credo nel mio lavoro e oggi abbiamo così tante persone meravigliose, di qualsiasi età e di qualsiasi paese del mondo, che amano la nostra musica e continuano a sostenerci”.

Oggi gli Evanescence continuano il loro percorso musicale e proprio poche settimane fa hanno pubblicato il loro nuovo singolo intitolato Wasted On, con un video molto emozionante girato durante la quarantena. Il brano anticipa il nuovo disco, The Bitter Truth, album che segnerà il ritorno sulle scene della band a ben nove anni di distanza dal loro ultimo lavoro. L’uscita è prevista entro il 2020, intanto a settembre, se l’emergenza globale sarà finita, gli Evanescence torneranno a esibirsi in un tour europeo che li vedrà sul palco insieme ai Within Temptation.

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