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Pink Floyd, Roger Waters chiude definitivamente a una possibile reunion: “sarebbe terribile, c***o”

Redazione Virgin Radio

Il musicista non ha alcuna intenzione di tornare a suonare con David Gilmour e Nick Mason

I fan continuano a sperare di rivederli insieme su un palco ma ormai sembra proprio che non ci sia più alcuna possibilità. Stiamo parlando dell’ipotetica reunion dei Pink Floyd: fino a poco tempo fa sembra che fosse solo David Gilmour a opporsi a questa eventualità, ma adesso scopriamo che anche Roger Waters non vuole più saperne.

Lo ha confermato lo stesso bassista in un’intervista per la RS Interview: Special Edition di Rolling Stone, una serie di interviste video realizzate in questo periodo di quarantena nelle quali non poteva proprio mancare quella a colui che nel 1979 scrisse “in perfect isolation here behind my wall”, verso del brano Waiting For The Worms dell’album The Wall, oggi più che mai pertinente con la situazione che stiamo vivendo. Nell’intervista si è discusso di quanto sta accadendo e Waters ha espresso la sua opinione senza risparmiare critiche ai politici e in particolare a Trump; ma oltre questi argomenti d’attualità, si è tornati inevitabilmente a parlare del glorioso passato con i Pink Floyd e al leggendario musicista è stato chiesto se non sarebbe bello, secondo lui, tornare a suonare in futuro con i suoi vecchi compagni, Gilmour e Mason, cercando di mettere da parte le incomprensioni che li hanno divisi negli ultimi decenni.

No, non sarebbe bello – ha risposto Waters – sarebbe terribile, c***o. Ovviamente, se voi siete fan di quei tempi dei Pink Floyd, allora avete un punto di vista diverso. Ma io l’ho vissuto. Quella era la mia vita. So che sulla scia di quanto è successo io sono stato additato come il cattivo o cose del genere… e così sia! Posso conviverci. Ma potrei mai scambiare la mia libertà con quelle catene? Assolutamente no”.

Qualche tempo fa si è parlato molto di un presunto tentativo di riavvicinamento da parte di Waters nei confronti di Gilmour e Mason e in molti hanno pensato che il bassista volesse, appunto, realizzare una reunion. L’artista, però, in questa occasione ha spiegato che le cose non sono andate affatto così e che le sue intenzioni erano ben altre. “Non c’entrava nulla una possibile reunion – ha detto – io ho semplicemente detto loro ‘Possiamo pubblicare una versione rimasterizzata in vinile di Animals senza trasformarla nella terza guerra mondiale? Non sarebbe bello?’. In realtà io ho provato a essere democratico – ha sottolineato – ho detto loro ‘Non possiamo semplicemente mettere la questione ai voti? Siamo solo in tre e quindi possiamo decidere questo genere di cose in questo modo e almeno possiamo andare avanti così’. Ma loro non hanno voluto. Dio solo sa perché”.

A giudicare dalle dure parole di Waters, insomma, tra lui e i restanti Pink Floyd i problemi non sono stati affatto risolti. Tuttavia, c’è da dire che l’ipotesi di una riedizione di Animals non è ancora del tutto da escludere, almeno stando a ciò che disse in proposito Nick Mason in un’intervista, sempre per Rolling Stone, realizzata nel dicembre del 2018: “Si tratta di qualcosa che procede a rilento a causa di una divergenza di opinioni su come o cosa pubblicare – ha detto – ma sono certo che alla fine ci riusciremo. Di tutti i nostri album che sono stati ripubblicati, Animals sarebbe quello che trarrebbe un beneficio maggiore da un eventuale rielaborazione”. Da questa dichiarazione è passato più di un anno e a giudicare dalle parole pronunciate da Waters adesso, le ottimistiche previsioni di Mason sembrano ben lungi dall’avverarsi; tuttavia, come si suol dire, la speranza è l’ultima a morire. Intanto i Pink Floyd inizieranno a pubblicare su YouTube alcuni loro live storici per intrattenere i fan durante la quarantena.

Roger Waters, invece, al momento è fermo: come ha spiegato nell’intervista, il suo This Is Not a Drill Tour avrebbe dovuto iniziare a luglio ma è stato rimandato al 2021 a causa della pandemia in corso, anche se lui continua a lavorarci per renderlo ancora più spettacolare e continua anche a pagare le persone che hanno lavorato finora insieme a lui per realizzarlo.

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