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Rock News

Coronavirus, la quarantena di Paul McCartney: "sono costretto a restare forzatamente lontano da mia moglie"

Redazione Virgin Radio

Il musicista si trova nella sua casa in campagna con sua figlia Mary: "la sua presenza rende la situazione più sopportabile"

Paul McCartney sta trascorrendo la quarantena nella sua casa nella campagna inglese in compagnia di sua figlia Mary. L’emergenza che stiamo vivendo ha purtroppo separato l’artista da sua moglie che in questo momento si trova negli Stati Uniti e non può tornare a casa dal marito. “L’unica cosa veramente brutta è che Nancy si trova a New York e quindi siamo costretti a una separazione forzata – ha rivelato l’ex dei Beatles in un’intervista per con Howard Stern per SiriusXM – da una parte, però, sono fortunato a stare in isolamento in campagna insieme a mia figlia e alla sua famiglia. Questo rende la situazione più sopportabile”. Paul ha preferito non spiegare nel dettaglio le ragioni per le quali Nancy si trova a New York: il musicista ha spiegato solo che si trovava in vacanza con la moglie quando lei a un certo punto è dovuta tornare nella Grande Mela per motivi familiari, mentre lui è tornato in Inghilterra. Ovviamente la coppia si tiene in contatto ogni giorno, anche se di certo per loro non è facile stare separati in un momento così delicato.

Come tante altre persone della loro generazione, i genitori di Paul McCartney hanno vissuto la devastazione che ha seguito la Seconda Guerra Mondiale e pensare a loro e a ciò che hanno passato sta aiutando il musicista a comprendere la tragica situazione che stiamo vivendo oggi: “Lo spirito con il quale i miei genitori hanno affrontato quel periodo – ha detto – quel loro dire ‘ce la caveremo, faremo tutto il necessario, resteremo insieme, proveremo a essere felici e ringrazieremo le persone che si prenderanno cura di noi e che combatteranno per noi etc’, questo spirito era ciò di cui avevano bisogno e ciò di cui abbiamo bisogno noi adesso – ha sottolineato – è intorno a noi, è ciò che stiamo vedendo in questo momento. Tantissime persone restano unite e questa è una grande cosa. È bello assistere a tutto questo ed è una fonte d’ispirazione per tutti noi”.

Com’è noto, Paul McCartney è da tempo vegetariano nonché un attivista per i diritti degli animali. È per questo motivo che ha colto l’occasione per chiedere al Governo cinese di chiudere quei mercati in cui si vendono animali vivi o appena macellati, ossia quei luoghi dove pare si sia sviluppato il Coronavirus: “È una questione molto seria – ha detto – ecco perché è arrivato il momento che qualcuno faccia davvero qualcosa per risolverla”.

Nell’intervista l’artista ha poi parlato anche di musica, spiegando di essere molto dispiaciuto di aver dovuto rimandare o cancellare molti suoi show previsti per l’estate, come ad esempio quello  in programma al Glastonbury Festival, la famosa manifestazione che quest’anno è saltata proprio a causa della pandemia. Lo scorso anno Paul è tornato a esibirsi con Ringo Starr durante un concerto al Dodger Stadium e ha ricordato quella bella esperienza: “È grandioso suonare con lui, magari mi unirò agli All-Starr”, ha scherzato, riferendosi alla band del batterista e finendo poi inevitabilmente per parlare dello scioglimento dei Beatles. “Se abbiamo pensato di continuare dopo l’addio di John Lennon? Vedi, la band era come una famiglia – ha spiegato – quando una famiglia si separa, bisogna affrontare il dolore e non riesci a pensare a un’idea del genere in un momento come quello, quando stai soffrendo così tanto”.

In seguito, Howard Stern ha cercato di convincere Paul a dire che i Beatles sono stati una band migliore dei Rolling Stones: “Lo so che stai cercando di farmi dire che noi siamo migliori di loro – ha scherzato McCartney – gli Stones sono un gruppo fantastico, vado a vederli ogni volta che posso perché sono grandiosi, sono una grande band e Mick è davvero forte, con quel suo modo di cantare e di muoversi, per non parlare di Keith, Ronnie e Charlie. Sono dei grandi artisti, sono davvero grandiosi. Li adoro. Sì, amo gli Stones, però sono d’accordo con te – ha ammesso alla fine - i Beatles sono migliori”.

Infine, Paul McCartney ha parlato del film documentario The Beatles: Get Back, diretto da Peter Jackson e in uscita prossimamente. Il famoso regista ha lavorato su oltre 55 ore di materiale video inedito girato da Michael Lindsay-Hogg durante le sessioni di registrazione di Let It Be e lo ha trasformato in un nuovo racconto di quel periodo cruciale per la leggendaria band: “È grandioso – ha detto in proposito Paul – non mi sto vantando perché non sto parlando di me ma della band di cui facevo parte. Ed è qualcosa di fantastico. Quando vedrete ciò di cui parlo, il rapporto tra me e John, o tra me e George, allora certamente lo capirete”. E a chi pensa che sarà triste vedere questo documentario e pensare a come poi sono andate le cose, Paul risponde che, invece, si tratta di una vera e propria testimonianza di amore e di affinità musicale: “In realtà – ha concluso – è molto più bello e divertente rispetto a come poi è finita la storia”.

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