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Coronavirus, Bono degli U2 sta aiutando personalmente l’Irlanda a ottenere le forniture mediche di emergenza
Il Paese ha un urgente bisogno di attrezzature e di dispositivi di protezione, così il frontman degli U2 ha deciso di intervenire.
Dopo la generosa donazione di 10 milioni di euro con la quale gli U2 nei giorni scorsi hanno aiutato i lavoratori degli ospedali, Bono Vox scende di nuovo in campo e interviene in prima persona per aiutare il suo Paese, l’Irlanda, ad affrontare l’emergenza Coronavirus. Gli ospedali irlandesi hanno un urgente bisogno di attrezzature mediche e dispositivi di protezione e così il frontman sta provando ad accelerare il processo di approvvigionamento.
L’artista ha contattato il Presidente sudcoreano Moon Jae-in e anche l’amministratore delegato di Apple, Tim Cook, chiedendo loro di aiutarlo a trovare il materiale medico necessario per l’Irlanda. Bono ha conosciuto Moon lo scorso dicembre dopo un concerto in Sud Corea e per questo motivo ha pensato di scrivergli una lettera per chiedergli sostegno: lo ha fatto sapere con un tweet lo stesso Presidente, precisando che farà pervenire al cantante una risposta tramite il suo portavoce, Kang Min-suk.
Com’è noto, la Corea del Sud produce molte delle attrezzature mediche che tanti Paesi stanno cercando di procurarsi in questo periodo di crisi, ecco perché Bono ha pensato di rivolgersi subito a Moon. L’artista ha poi contattato anche Doug McMillon della multinazionale statunitense Walmart, Marc Benioff del colosso dei software Salesforce, e Jack Ma, capo del colosso cinese Alibaba.
Bono, insomma, è deciso a continuare a dare il suo contributo come possibile: “Penso che questo per gli U2 non sia il momento giusto di dedicarsi ai canti spirituali – ha detto il frontman a Irish Times – non mi sembra giusto. Penso sia tempo di agire e non di parlare”. L’artista sta dimostrando con i fatti le sue intenzioni: qualche settimana fa Bono è stato contattato dal Ministro delle Finanze irlandesi, Paschal Donohoe, per farsi aiutare a ottenere forniture mediche dalla Cina, materiale che è già arrivato a destinazione ma che non è sufficiente. In Irlanda, infatti, l’emergenza sta arrivando al culmine con oltre 10.000 casi confermati di pazienti colpiti dal Coronavirus, dunque sta crescendo il bisogno di altre attrezzature mediche per far fronte alla crisi.