Rock News
21/02/2020
A metà degli anni ’80 i Simple Minds erano già una band di successo: avevano all’attivo due album che hanno ottenuto il platino e diversi singoli diventati delle vere hit e avevano, insomma, conquistato un’ampia fetta di pubblico. Tutto questo, però, accadeva nel Regno Unito: negli Stati Uniti il gruppo scozzese era ancora sconosciuto.
In realtà, i Simple Minds in quegli anni hanno provato a sfondare Oltreoceano, hanno provato a organizzare dei tour, ma non venivano presi in considerazione e i loro pezzi non venivano neanche passati nelle radio. In quella situazione di stallo a livello internazionale, alla band fu proposto di incidere un brano che avrebbe fatto parte della colonna sonora del film The Breakfast Club. Il brano in questione si intitola Don’t You Forget (About Me) e fu scritto da Keith Forsey e Steve Schiff, i quali spiegarono di averlo composto proprio pensando ai Simple Minds come possibili interpreti.
Questo brano fu presentato loro come una potenziale hit che avrebbe potuto portarli in vetta a tutte le classifiche: ma Jim Kerr e compagni non si fidarono e giudicarono il pezzo come un tentativo mal riuscito di imitare lo stile dei Simple Minds. Nonostante la delusione per il no ricevuto dalla band, Forsey doveva cercare un interprete per il pezzo e così lo propose a vari altri artisti, come Bryan Ferry e poi anche a Billy Idol (che in seguito ne fece una cover), del quale era il produttore al tempo. Tutti, però, rifiutarono. A quel punto Forsey non si diede per vinto e fece un secondo tentativo con la band di Glasgow, questa volta ottenendo un sì, anche se di certo fu un sì riluttante.
«Credo passarono circa sei mesi tra il momento in cui ci fu proposta per la prima volta e il momento in cui l’abbiamo effettivamente registrata – ha poi raccontato Jim Kerr in un’intervista del 2018 al The Morning Call – eravamo de giovani mocciosi e quando ci hanno contattato noi abbiamo subito detto ‘Grandioso, abbiamo un sacco di canzoni pronte’. Ma loro ci hanno risposto ‘No, noi abbiamo una canzone per voi’. A quel punto noi abbiamo detto ‘Aspettate un attimo. Sapete, noi scriviamo le nostre canzoni, non eseguiamo quelle scritte da altre persone'».
I Simple Minds, insomma, pur essendo giovani avevano già uno stile proprio e una propria identità, dei tratti distintivi che difendevano con orgoglio: scrivevano le loro canzoni e non volevano che qualcun altro interferisse con la loro creatività, non volevano suonare un brano che non li rappresentasse e soprattutto temevano di essere in qualche modo etichettati per questo. Come ha spiegato Kerr in un’altra intervista, in quel periodo loro stavano vivendo una fase rock-elettronica, anche se tante persone, invece, li associavano al pop di MTV: la verità, però, è che loro erano tutto questo insieme ed erano un mix di vari elementi perché ciascun componente della band creava un valore aggiunto con il suo talento.
Don’t You Forget (About Me), non a caso, è l’unica canzone della loro carriera a non essere stata composta da loro: i Simple Minds alla fine accettarono di eseguirla dopo le insistenti richieste di Forsey che era un loro grande fan ed era convinto che sarebbero stati perfetti per quel brano. Il produttore ci aveva visto giusto: con questa canzone i Simple Minds riuscirono finalmente a sbarcare Oltreoceano e a raggiungere la vetta del successo anche negli Stati Uniti. Probabilmente senza questo pezzo avrebbero comunque avuto una carriera brillante ma, chissà, forse avrebbero continuato a essere popolari solo all'interno dei confini del loro Paese.
«La canzone non era male – ha detto Kerr a Songfacts – ma noi volevamo lavorare alla nostra musica. Alla fine, però, abbiamo incontrato di nuovo Keith Forsey e poi anche il regista del film, John Hugh, abbiamo parlato con loro e abbiamo capito il contesto del brano e così l’idea di registrarla ci ha convinto». Ci lavorarono per tre ore in uno studio di registrazione al Nord di Londra, arrangiandola di nuovo e mettendoci anche un po’ del loro stile.
Durante il lavoro, i Simple Minds continuavano a essere un po’ perplessi e a pensare che sarebbe stato un fiasco: quando però la registrazione è stata completata, nel riascoltarla anche loro si convinsero che quella canzone sarebbe diventata una hit che le radio avrebbero adorato, così come MTV. La band eseguì il brando anche al Live Aid e il successo fu incredibile, qualcosa che nessuno di loro si sarebbe mai aspettato, neanche nella più rosea delle prospettive.
Con Don’t You Forget (About Me) i Simple Minds raggiunsero la vetta di tutte le classifiche e questo brano aprì le porte del successo anche per Once Upon a Time, l’album uscito nello stesso anno, il 1985, e per quelli seguenti. Oggi la band esegue ancora live questo pezzo, spesso a chiusura di un concerto, perché ormai ci sono affezionati anche se non lo considereranno mai nello stesso modo in cui considerano i pezzi scritti da loro: «Lo suoniamo con il cuore e con l’anima – ha spiegato Kerr alla BBC – perché questo brano piace così tanto alla gente. Però sarà sempre un outsider, qualcosa che non è nato da noi. Ma va bene così – ha concluso scherzando – soprattutto quando ci arriva l’assegno per le royalties».
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