Rock News
30/01/2020
John Frusciante è tornato a far parte dei Red Hot Chili Peppers per la terza volta per la gioia di molti fan. Il suo ritorno, però, ha avuto come diretta e immediata conseguenza il licenziamento di Josh Klinghoffer, il chitarrista che lo ha degnamente sostituito per 10 anni, dall’ottobre 2009 fino al dicembre del 2019. Con loro Josh ha fatto tanti concerti e ha inciso due album, I’m With You nel 2011 e The Getaway nel 2016.
E poi alla fine del 2019 per lui è arrivata questa doccia fredda della quale oggi ha spiegato ulteriori dettagli: “Il motivo di quanto accaduto è che John ha deciso di tornare e per questo nell’ultimo periodo ha cercato di ravvivare il rapporto con la band dal punto di vista musicale – ha rivelato in un’intervista per WTF Podcast – quando me lo hanno detto io ho risposto che non ero sorpreso. Mi è passato per la testa una o due volte quando ho saputo che John e Flea avevano ricominciato a frequentarsi, ma non sapevo se suonassero o meno. In quel momento, quando me l’hanno detto, ho come provato una grande ondata di amore nei loro confronti, oltre che un amore verso qualsiasi cosa sono riuscito a fare insieme a loro, e ho dovuto mettere subito una barriera tra quel sentimento e qualsiasi cosa che avrebbe potuto arrivare dopo. Odio dire tutto questo, non è facile per me parlarne, ma è ciò che sto vivendo ed è davvero una bella sensazione”.
Josh e John erano amici ma inevitabilmente negli ultimi tempi si erano allontanati: “Sì, eravamo amici, ma non ci siamo più parlati dal momento in cui sono entrato a far parte della band – ha spiegato Klinghoffer – non ci siamo parlati per 10 anni, fino a quando Flea si è sposato a ottobre. In quell’occasione abbiamo parlato brevemente”. In passato, in realtà, i due chitarristi hanno anche suonato insieme quando Frusciante faceva ancora parte dei RHCP: “Abbiamo lavorato insieme a due album e mezzo – ha raccontato Josh – esiste un’intera collezione di registrazioni extra realizzate per il primo di questi album. La situazione è questa, siamo stati amici, abbiamo lavorato insieme e quando, dopo una lunga pausa, la band ha deciso di andare avanti, lui ha invece deciso che ne aveva abbastanza in quel momento”.
“Poi i Red Hot mi hanno chiesto di unirmi alla band – ha proseguito il musicista – e penso che lui sia rimasto semplicemente sorpreso del fatto che loro avessero deciso di continuare senza di lui e io, da amico, ho parlato con lui di questa situazione. Poi gli altri mi hanno fatto la proposta e io mi sono ritrovato in una posizione strana e scomoda – ha continuato – alla fine ho accettato il ruolo che mi è stato dato”.
Josh spera di aver dato un importante contributo alla band in questi dieci lunghi anni, anche se non è stato affatto facile per lui, non tanto inserirsi nel gruppo, quanto essere accettato dai fan e riuscire a reggere il paragone con Frusciante. “Durante il primo tour che ho fatto con i Red Hot sono sicuro che moltissime persone mi hanno messo a confronto con John – ha detto – e penso di aver perso fin troppo tempo a pensare a tutto questo. Ho fatto tutti questi tour a vent’anni e non ho mai davvero avuto la possibilità sviluppare uno stile tutto mio. Io suono come suono, ho imparato da chi ho imparato e quindi deve pur esserci uno stile. In ogni caso, ribadisco che nei Red Hot ho suonato canzoni già incise e famose in tutto il mondo, per questo ho sempre cercato di essere rispettoso”. Sebbene il ritorno di Frusciante abbia messo bruscamente fine a questa sua lunga esperienza con i RHCP, di certo per Josh Klinghoffer ha rappresentato un’importante occasione per crescere musicalmente.
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