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Pink Floyd, quella volta in cui David Gilmour distrusse la sua chitarra sul palco. Ecco perché

Accadde in Texas dopo una tempesta tropicale che costrinse la band a suonare sotto la pioggia

Pink Floyd, quella volta in cui David Gilmour distrusse la sua chitarra sul palco. Ecco perché

06/12/2019

Nella lunghissima storia dei Pink Floyd non mancano episodi e aneddoti curiosi o particolari. Il tecnico del suono che per anni ha lavorato con la band, Andy Jackson, di recente ne ha raccontato uno in una delle puntate del podcast intitolato The Lost Art of Conversation: A Pink Floyd Podcast.

L’episodio in questione riguarda un concerto che il gruppo tenne in Texas e che fu un completo disastro, oltre che una grande fatica per i musicisti, a causa di una tempesta che li costrinse a esibirsi sotto la pioggia. “Ci sono un paio di episodi nella storia dei Pink Floyd che sono stati, per certi versi, disastrosi – ha raccontato Jackson – uno di questi è accaduto a Houston, in Texas, dove siamo stati investiti in pieno da una tempesta tropicale che ha semplicemente rovinato lo show”.

Sebbene, in teoria, il palco fosse coperto – ha proseguito il tecnico – non era coperto abbastanza da proteggere la strumentazione e così la pioggia, a mano a mano, si è infiltrata e ha distrutto gli strumenti uno a uno. Alla fine i Pink Floyd si sono ritrovati a suonare in tre. Erano solo David Gilmour, Guy Pratt e Nick Mason. Stavano suonando Run Like Hell e alla fine della canzone David ha distrutto la sua chitarra. Ecco com’è andata – ha concluso – accadde alla fine della canzone e fu anche la fine dello show. Quindi direi di sì; fu qualcosa di straordinario”.

Di certo ascoltare i Pink Floyd sotto la pioggia di una tempesta tropicale deve essere stata un’esperienza davvero suggestiva per gli spettatori presenti, resa davvero spettacolare dalla singolare conclusione e dall’inedita immagine di Gilmour che distrugge una delle sue preziosissime e amate chitarre. 

Alla fine di quell’assurdo concerto in Texas accadde poi un altro episodio a dir poco esilarante: “Ricordo quest’altro particolare davvero assurdo – ha raccontato ancora Jackson – l’unica persona che era riuscita a evitare di bagnarsi sotto la pioggia fu il sassofonista, perché si trovava in fondo al palco e quindi riuscì a rimanere all’asciutto. Quando il concerto si concluse, il musicista andò a mettere il suo sassofono nella custodia: fu proprio in quel momento che una parte del soffitto crollò, facendo venire giù una vera e propria colonna d’acqua che lo prese in pieno, in stile cartone animato. Probabilmente Dio si è fatto una risata a sue spese”. Evidentemente quel concerto era destinato a passare alla storia dei Pink Floyd, finendo in quel modo insolito, sotto la pioggia, per tutti i componenti della band e dello staff.

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