Rock News
05/12/2019
Dopo i problemi di salute che ha avuto all’inizio dell’anno, Mick Jagger si è ripreso alla grande e i Rolling Stones sono tornati sul palco per recuperare i concerti che erano stati costretti a posticipare. Chi pensa che la band sia ormai vicina al ritiro, vista l’età ormai avanzata dei componenti, si sbaglia di grosso: gli Stones sono più attivi che mai e hanno in cantiere un nuovo album e anche un tour che li vedrà di nuovo calcare i palchi di tutto il mondo.
A confermarlo, in una nuova intervista per il giornale tedesco Spiegel, è stato Ronnie Wood, il quale ha subito precisato che, a differenza dell’ultimo loro lavoro uscito nel 2016 con il titolo Blue & Lonesome e contenente cover, il prossimo sarà un disco di inediti: “Lo stiamo completando – ha dichiarato il musicista – questo nuovo album è come un puzzle, dobbiamo mettere insieme le parti mancanti. Speriamo di pubblicarlo nel 2020 per poi continuare il nostro tour mondiale”. Al momento, dunque, non sono state annunciate date ufficiali, né quella della pubblicazione del disco, né tanto meno quelle dei concerti, in quanto il lavoro non è stato ancora portato a termine. Tutto fa pensare, però, che i Rolling Stones saranno tra i protagonisti della scena rock del prossimo anno.
Oltre che del futuro, nell’intervista Ronnie Wood ha parlato anche del passato, in particolare della sua infanzia e del suo percorso musicale: “Sono cresciuto nel sobborgo di Yiewsley, vicino all’aeroporto di Heathrow – ha raccontato – sono l’unico della mia famiglia a essere nato sulla terraferma. I miei genitori vivevano e lavoravano come barcaioli su un barcone che navigava sui canali tra Londra, Stratford-upon-Avon e Manchester”.
La famiglia di Ronnie Wood era profondamente legata alla musica ed è anche per questo che lui ha intrapreso la carriera da musicista: “La musica era molto importante nella mia famiglia – ha sottolineato – noi siamo di etnia gipsy e il sangue gipsy è perfetto per il rock ‘n’ roll. A casa nostra venivano organizzate sempre un sacco di feste, anche se eravamo poveri. Mio padre suonava l’arpa e il piano, i miei fratelli maggiori, Art e Ted, oggi purtroppo scomparsi, suonavano in alcune band. Art suonava con Charlie Watts e Alexis Korner. Ascoltavamo molto blues, come ad esempio quello di Muddy Waters e Howlin ‘Wolf’”. La musica, insomma, scorre da sempre nelle vene di Ronnie Wood e diventare una rock star era probabilmente il suo destino.
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