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Guns N’ Roses, Duff McKagan: “L’aspetto migliore della reunion? Ora siamo più uniti che mai”
Il bassista spiega cosa è cambiato per lui e gli altri componenti della band dopo essere tornati a suonare insieme
In passato ci sono stati contrasti che hanno portato alla rottura, come accade a tante band. Poi sono passati gli anni e, come si suol dire, il tempo riesce a lenire le ferite, a cambiare le persone e a far vedere loro le cose da una prospettiva diversa. È quanto è accaduto ai Guns N’ Roses, un gruppo che, dopo la reunion, è più vivo che mai e oggi anche Duff McKagan lo ha confermato.
Tornare a suonare insieme ha consentito ad Axl Rose e soci in un certo senso di riscoprirsi e adesso che non sono più dei ragazzini hanno imparato anche a gestire il loro rapporto: “L’aspetto migliore della reunion è il fatto che siamo di nuovo uniti, ma in un modo profondo e solido – ha spiegato il bassista in un’intervista per Kerrang – e ora riusciamo a parlare di qualsiasi cosa nel modo giusto. Insomma, ci siamo resi conto che ormai siamo degli uomini fatti e finiti e dunque possiamo essere onesti l’uno con l’altro. Questo credo sia stato per tutti noi il problema sempre presente, quello sul quale ci venivano fatte domande in ogni intervista, ma adesso siamo finalmente in grado di comunicare tra di noi e di capire e risolvere le situazioni”.
“Adesso è quasi divertente – ha continuato – parleremo di una qualche storia e qualcuno dirà ‘Pensavo che sarebbe andata in questo modo’, e poi ascolteremo tre diverse opinioni, tutte sbagliate ovviamente. Prima ci arrabbiavamo per questo. Non saprei come spiegarlo, ma ci sono cose che mi hanno fatto giungere alla maturità intellettuale e spirituale per potermene andare in giro per il mondo e osservare cos’altro succede e riuscire ad avere empatia nel vedere quelle folle di persone”.
Per raggiungere questo livello di consapevolezza, per McKagan anche il pubblico ha avuto un ruolo importante. In particolare, c’è stato un fan che è riuscito a smuovere qualcosa dentro di lui: “Ho avuto modo di incontrare dei fan veramente forti che mi hanno fatto rendere conto di alcune cose – ha spiegato – ad esempio, quando entri in ascensore e sei la persona più interessante tra i presenti, allora pensi ‘cavolo, sono lo st****o più interessante qui dentro’. E poi, proprio quando inizi a pensare di esserlo davvero, arriva un ragazzo con la sua bambina in prima fila, sono venuti a vedere sette concerti di seguito e hanno pianto durante Sweet Child O’ Mine. Stavano sempre allo stesso posto. Io non so resistere ai bambini in prima fila, riescono a ottenere tutto ciò che ho, come braccialetti, plettri… soprattutto le bambine, perché io ne ho due”.
“Un giorno mi trovavo a New Orleans con mia moglie – ha continuato la storia – stavamo per fare una cosa molto nerd, ossia il tour della città. È stato proprio allora che abbiamo incontrato questo ragazzo con sua figlia, che aveva nove dei miei braccialetti sul suo braccio, aveva 9 anni. Così ho detto al padre ‘Vi ho visto agli ultimi sette concerti, sempre in prima fila, che vi succede?’. Lui ha risposto ‘Sua madre è morta e io non sapevo come affrontare la cosa, così abbiamo iniziato a farlo dalla loro canzone preferita’. Per loro, come famiglia, era Sweet Child O’Mine e li ho visti piangere. Ecco dunque che quando credi di essere la persona più interessante in un posto, incontri le persone che vengono ai tuoi concerti e le loro storie sono così profonde, a volte belle, a volte pesanti come questa”.
L’incontro con i fan e con le loro storie ha colpito profondamente Duff e ha determinato anche una svolta nel suo percorso musicale: “È stato proprio quel tipo di incontro con il pubblico, quel rendere ogni show una festa, che mi ha fatto desiderare di fare qualcosa oltre a tutto ciò. Il mio disco solista Tenderness è il risultato di tutto questo”.
Se da un lato le esperienze vissute negli ultimi anni lo hanno portato a creare un progetto tutto suo, dall’altro hanno aiutato McKagan a ritrovare i suoi compagni di sempre. Nei Guns le cose stanno andando a gonfie vele proprio perché ciascuno di loro, in modo diverso, ha fatto un percorso di crescita: “Le cose vanno davvero bene adesso - ha detto ancora il bassista per poi concludere – ve lo dico in tutta onestà, senza girarsi intorno: le cose vanno davvero alla grande adesso nella band, la comunicazione è ad alti livelli, e com’è tipico dei Guns N’ Roses, non vi sto dicendo cavolate”. Dopo queste parole, dunque, è lecito sperare che l’uscita del nuovo attesissimo album sia sempre più vicina.