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Rock News

Queen, Brian May: "Sogno un nuovo Live Aid per affrontare l’emergenza climatica mondiale"

Il chitarrista: “È quello che ci vorrebbe, ma realizzarlo non è facile”

Un nuovo, grande concerto in stile Live Aid per raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani in primis, al fenomeno del riscaldamento globale. È la proposta avanzata dal chitarrista dei Queen, Brian May, in un’intervista rilasciata al tabloid inglese Daily Mirror.
Un nuovo, mega show, dunque, come quello organizzato da Bob Geldof dei Boomtown Rats e Midge Ure degli Ultravox, il 13 luglio 1985, in contemporanea al Wembley Stadium di Londra e al John F. Kennedy Stadium di Philadelphia, per combattere la carestia etiope. Il più grande evento rock della storia, che nell’edizione londinese ha ospitato, tra le altre celebri esibizioni, quella memorabile della band guidata da Freddie Mercury.

Il rocker di 71 anni è convinto che un’iniziativa simile potrebbe smuovere le coscienze sull’annoso tema dell’emergenza climatica ed aiutare i giovani “a prendere il toro per le corna”, pur ammettendo che persino un concerto di quelle dimensioni (che si stima abbia raccolto 150 milioni di sterline) potrebbe non essere sufficiente a risolvere la situazione e di certo non sarebbe facile da realizzare. "La gente ha assistito a così tanti eventi per risolvere i problemi del mondo – ha dichiarato May – che non è facile come sembra."

Tuttavia, il musicista è convinto che un’iniziativa del genere potrebbe permettere a moltissime persone di aprire gli occhi sulle sfide del cambiamento climatico e che le nuove generazioni potrebbero rispondere in modo significativo, anche sulla scia del successo del Live Earth, la maratona planetaria in musica del 2007 per la difesa dell’ambiente: “È quello che ci vorrebbe e i Queen aiuterebbero in ogni modo possibile”, ha concluso May.

 

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