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Nirvana: Courtney Love, Frances Bean, Dave Grohl e Krist Novoselic in tribunale per il processo sul logo contro Marc Jacobs

Il noto stilista è stato accusato dalla band di aver riprodotto l’iconico smiley senza autorizzazione.

Nirvana: Courtney Love, Frances Bean, Dave Grohl e Krist Novoselic in tribunale per il processo sul logo contro Marc Jacobs

10/05/2019

Courtney Love, Frances Bean Cobain, Dave Grohl e Krist Novoselic sono stati chiamati a testimoniare in tribunale nell’ambito della disputa legale in corso ormai da tempo con il noto stilista Marc Jacobs, accusato di aver riprodotto sui propri capi d’abbigliamento l’iconico smiley simbolo dei Nirvana senza averne però l’autorizzazione. 

La cosa ambigua è che pare sia stato proprio lo stilista a chiamare i quattro a testimoniare, almeno stando a quanto riportato da The Blast che avrebbe avuto accesso ad alcuni documenti legali, secondo i quali, tra l’altro, Jacobs dovrebbe alla controparte un risarcimento di oltre un milione di dollari.

La notizia dell’inizio della disputa legale è uscita su TMZ lo scorso dicembre: è stato proprio in quel periodo che i Nirvana hanno accusato Jacobs di essersi appropriato indebitamente del loro logo nella collezione chiamata “Bootleg Redux Grunge”. Questa linea di abbigliamento comprendeva calzini, magliette e felpe che riportavano il logo di Marc Jacobs e uno smiley giallo del tutto simile a quello della band di Cobain.

I Nirvana sono i proprietari del logo dello smiley dal 1992 e quello utilizzato da Marc Jacobs sembra esserne proprio una riproduzione praticamente identica. Grohl e Novoselic, dunque, da questa storia potrebbero trarne davvero un enorme guadagno, nel caso in cui il giudice dia loro ragione.

In tutta questa storia, forse non tutti ricordano che la figlia di Courtney Love e Kurt Cobain, Frances Bean, l’anno scorso ha fatto da modella proprio a Marc Jacobs, un evento più unico che raro considerando che, sebbene sia richiesta da moltissimi brand, difficilmente si concede anche solo per qualche scatto. “Penso che non lo farò più per nessun altro per un bel po’ di tempo – ha dichiarato la giovane a Vogue in quell’occasione – questo è davvero al di fuori della mia comfort zone. Ma non l’avrei fatto con nessun altro se non con Marc”. 

Non faccio da testimonial a meno che non sia convinta che quel progetto sia forte – ha continuato Frances – e soprattutto non associo il mio nome a qualcosa in cui non credo davvero. Nel caso di Jacobs, ho subito pensato che la sua collezione fosse grandiosa, inoltre mi ha lusingato il fatto che lui abbia pensato a me in quell’occasione. Quando ho accettato gli ho detto che lui non è per le masse. Rappresenta ancora la ribellione nel settore della moda e lo ha fatto per tutta la sua carriera”.

Frances, dunque, sembra convinta che il lavoro di modella non faccia per lei, a meno che non si tratti di qualcosa che le piaccia, come nel caso della collezione di Jacobs, infatti ha apprezzato davvero l’esperienza con lui. Sembra dunque che tra i due ci sia un buon rapporto basato sulla stima reciproca. Viene spontaneo a questo punto chiedersi cosa accadrà in tribunale, quando Frances sarà chiamata a testimoniare in questa diatriba sul logo che da sempre tutti associano a suo padre.

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