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Nirvana: Kurt Cobain si rifiutò brutalmente di incontrare Axl Rose nel backstage di un concerto. Il racconto
In vista dell’uscita del libro “Serving the Servant: Remembering Kurt Cobain”, il manager ha raccontato questo episodio
La prossima settimana, in occasione del 25esimo anniversario della sua morte, uscirà Serving the Servant: Rememberng Kurt Cobain, una nuova biografia del cantante dei Nirvana scritta da uno dei manager della band, Danny Goldberg. Il libro, in particolare, ripercorre gli ultimi anni di vita del frontman, dal 1990 al 1994, e svela anche tanti retroscena non solo sul suo gruppo, ma anche sul panorama musicale dell’epoca in generale.
Proprio in vista dell'uscita del libro, ne è stato pubblicato un breve estratto in cui Goldberg racconta un episodio inedito: durante un concerto nel 1991, Kurt rifiutò categoricamente, e anche in modo piuttosto brusco, di incontrare il leader dei Guns N’ Roses, Axl Rose.
“A Los Angeles, dove la Geffen Records aveva il suo quartier generale così come gran parte dei media – ha raccontato il manager – il nostro obiettivo era quello di fare in modo che sempre più persone venissero a vedere i Nirvana, anche perché ormai per loro suonare in posti piccoli non aveva più senso. Il 27 ottobre, un mese dopo la pubblicazione di Nevermind, la band ha fatto un concerto al Palace Theatre che conteneva 2200 posti ed era il posto più grande dove avessero mai suonato da headliner fino a quel momento. La data fu sold out in breve tempo. Del resto la band in quel periodo aveva fatto dei grandi concerti e questo non ha fatto eccezione”.
Il “gran rifiuto” di Kurt risale proprio a quella serata al Palace Theatre: “Nel backstage Eddie Rosenblatt (l’allora presidente della Geffen Records ndr) mi ha detto che era venuto al concerto insieme ad Axl Rose e mi ha chiesto se poteva portarlo nei camerini per fargli fare un saluto a Kurt – si legge ancora nel racconto – ma quando gli ho comunicato questa richiesta, Kurt ha fatto una smorfia e ha risposto che non aveva davvero nessuna voglia di incontrare il cantante dei Guns N’ Roses”.
Reagendo in quel modo, Kurt ha messo Goldberg in una situazione piuttosto imbarazzante. Il manager ha così provato a uscirne con uno stratagemma: “Non volevo mettere il Presidente della Geffen in una in una posizione scomoda – ha spiegato – così ho suggerito a Kurt di fare così: avrebbe lasciato il camerino insieme a me, e poi io avrei dato a Rosenblatt un paio di pass per il backstage. In quel modo non avrebbero pensato che volessimo escluderli, ma semplicemente che Kurt in quel momento non si trovava”.
“Kurt ha annuito – ha continuato il manager – così sono uscito, ho consegnato i pass a Rosenblatt e gli ho chiesto di aspettare cinque minuti prima di entrare insieme ad Axl perché i Nirvana si stavano cambiando. Poi sono rientrato, ho preso Kurt e ce la siamo filata da una porta di servizio”. Grazie a questa trovata astuta, Goldberg è riuscito a cavarsela e a evitare un incidente diplomatico tra i Nirvana e i Guns N’ Roses o tra la band e il Presidente della loro casa discografica.
“In seguito Rosenblatt non mi ha mai chiesto nulla su quella serata, quindi la farsa ha funzionato in un certo senso – ha concluso il manager – ma penso che questo episodio abbia lasciato Axl Rose con l’amaro in bocca”.