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Motörhead, Matt Sorum rivela: “Nel 2009 Lemmy Kilmister mi chiamò per il tour solo perché Dave Grohl non era disponibile”
Il batterista rivela un aneddoto davvero divertente su come si ritrovò dietro le pelli dei Motörhead
Il frontman dei Motörhead, Lemmy Kilmister, era una persona schietta e diretta che non amava i giri di parole e, per questo motivo, seppur involontariamente, forse qualche volta è stato un po’ brusco nei suoi modi di fare, anche con i suoi colleghi.
Lo sa bene Matt Sorum, ex batterista dei Guns N’ Roses che nel 2009 fu contattato proprio da Lemmy per sostituire Mikkey Dee, impegnato in un reality show, per le restanti 13 date del tour dei Motörhead. Sorum rimase un po’ sorpreso dalle modalità e dalle parole usate dal frontman della band per reclutarlo: “Mi mandò un messaggio e leggendo mi sembrò di sentire la sua voce – ha raccontato il batterista al programma Trunk Nation – mi scrisse solo ‘Matt, ho bisogno di te alla batteria’. A quel punto io gli risposi ‘Perché proprio io?’, non so nemmeno perché gli scrissi così. Comunque lui mi rispose ‘Dave Grohl non è disponibile’”. In sostanza, Sorum era la seconda scelta di Lemmy che in prima battuta aveva pensato al leader dei Foo Fighters; nonostante fosse un ripiego, Matt però non se la prese, anzi: “Lemmy non aveva peli sulla lingua – ha spiegato – ti diceva sempre la verità e io amavo questa sua caratteristica”.
Ma lo scambio di messaggi tra i due non finì certo così: ovviamente prima di accettare Matt voleva saperne di più sul tour, per riuscire a conciliare i concerti con i suoi altri impegni. “Gli scrissi ‘Quando si fanno le prove?’ – ha raccontato – lui mi rispose ‘Non facciamo prove’”. In seguito Kilmister gli inviò un DVD dell’esibizione dei Motörhead al Wacken Open Air Festival tenutosi in Germania nel 2006, con tanto di istruzioni su come avrebbe dovuto imparare i pezzi che avrebbe poi dovuto eseguire durante il tour.
Probabilmente tanti musicisti non ce l’avrebbero fatta, ma Sorum è un professionista e non ha avuto alcun problema a salire sul palco con la band di Lemmy senza aver praticamente mai provato con loro: “Col gruppo ci siamo visti direttamente al club 9:30 di Washington – ha raccontato ancora – abbiamo fatto il soundcheck e poi abbiamo suonato. È stato incredibile, un’esibizione davvero carica di energia che mi piacque moltissimo, la ricordo come se fosse ieri”.
Eppure da quel tour sono passati ben 10 anni; dalla morte di Lemmy, invece, ne sono passati 3, ma il suo ricordo è ancora vivo in tutti i musicisti che hanno avuto la fortuna di lavorare con lui. Di quel tour Sorum ha dei bellissimi ricordi; ad esempio, il batterista ricorda con grande piacere le ore passate con il cantante sul bus mentre si spostavano da una città all’altra: “Aveva sempre delle belle storie da raccontare, sapeva tutto ciò che c’era da sapere su ogni guerra della storia – ha detto – mentre passavamo sull’autostrada nei posti dove ci furono delle battaglie, lui li indicava e iniziava il racconto ‘Laggiù ci fu la battaglia di…’ e diceva il nome, sapeva tutto di ciascuna battaglia, non solo della Prima e della Seconda Guerra Mondiale, ma anche della Guerra Civile Americana. Insieme ci siamo divertiti davvero tanto”.
Per il batterista, oggi membro del super gruppo dei Deadland Ritual insieme a Franky Perez, Steve Stevens e Geezer Butler, quell’esperienza nata in quel modo così brusco si è rivelata essere una delle più belle e importanti della sua carriera, probabilmente grazie al carisma di Lemmy e all’energia di una delle più grandi band heavy metal di sempre.