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Pink Floyd, David Gilmour: "Non credo di essere uno di quei musicisti che hanno cambiato il mondo"

Redazione Virgin Radio

Il leggendario chitarrista inglese: "secondo me se è successo davvero ma negli anni 60 con Beatles e Bob Dylan"

David Gilmour si diverte ad ironizzare spesso sul suo ruolo fondamentale nella storia del rock: “Non penso di essere un grande chitarrista dal punto di vista tecnico, so che dietro ai miei assoli c’è sempre un’intenzione melodica” ha detto una volta. Nonostante l’impatto dei Pink Floyd sull’immaginario musicale, che continua una generazione dopo l’altra, non crede però di essere uno dei musicisti che hanno cambiato il mondo. “La percezione di come la musica abbia cambiato il mondo è molto varia e cambia di continuo, ma secondo me se è successo davvero è avvenuto negli anni 60. I Beatles e Bob Dylan sono gli artisti che hanno cambiato il mondo”.

La controcultura creata intorno alla musica nel momento del cambio generazionale ha dato alle canzoni di Bob Dylan e dei Beatles un valore assoluto. Dylan è il poeta che ha messo le parole al centro della musica e le ha usate per raccontare la società e la politica, i Beatles sono artisti puri che hanno elevato il rock a forma d’arte. I Pink Floyd hanno allargato i confini della musica rock con la sperimentazione psichedelica e poi l’hanno portata nello spazio riempendola di contenuti esistenziali, fino a darle un valore assoluto.

David Gilmour però ha una visione disincantata di quello che la musica può fare: “Credo che cambiare il mondo sia più difficile di quello che si pensi. Nonostante i Beatles e Bob Dylan, non sembra che le cose siano migliorate  se parliamo di giustizia, eguaglianza e armonia tra le razze. Non siamo andati molto avanti dagli anni 60 ad oggi”.

 

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