Rock News
09/10/2025
Il documentario No Escape From Now appena uscito racconta gli ultimi anni di Ozzy Osbourne attraverso toccanti momenti intimi, filmati inediti sulla preparazione del suo concerto di addio Back to Beginning a Birmingham e anche nuove rivelazioni e aneddoti sulla folle vita del Principe delle Tenebre raccontati da Sharon Osbourne.
Il più divertente è quello sul suo incontro con Ronnie James Dio, che nell’aprile 1979 viene scelto come suo sostituto da Tony Iommi, Geezer Butler e Bill Ward e dal manager Don Arden, il padre di Sharon Osbourne. Ozzy è fuori controllo in studio e sul palco, non condivide l’evoluzione di suono della band con l’album Never Say Die! (“Il peggiore che abbia mai fatto”) e i Black Sabbath chiamano Dio, cantante della band Elf che ha stupito con la sua voce potente e versatile. Ozzy però non l’ha presa bene e nelle interviste lo prende in giro per la sua bassa statura, mentre Ronnie James Dio lo definisce “Non professionale”.
Non si incontrano mai, ma secondo Sharon Osbourne, la prima volta che si vedono al Rainbow Bar di Hollywood, Ozzy cerca di accoltellare Dio: “Con una forchetta però, non con un coltello”. Nessuno dei due ne ha mai parlato, e non si sa se l’episodio sia vero, ma negli anni Ozzy ha cambiato idea su Ronnie James Dio. Quando è scomparso nel 2010 ha scritto: “Il Metal ha perso una delle voci più grandi” e nel suo show radiofonico Ozzy Speaks ha detto che “Ha fatto un ottimo lavoro con i Black Sabbath”.
Negli ultimi anni della sua vita, secondo Sharon, Ozzy si è anche pentito di aver trattato male Dio, che ha registrato tre album con i Black Sabbath, Heaven & Hell del 1980, Mob Rules del 1981 e Dehumanizer del 1982, oltre a The Devil You Know del 2009 con la band di Tony Iommy sotto il nome di Heaven & Hell. “Una volta, mentre era in convalescenza dopo un intervento in ospedale e passava il giorno a guardare su YouTube documentari sulla guerra, l’ho beccato che guardava vecchie interviste a Ronnie James Dio. Gli ho detto: che diavolo stai facendo? Ha risposto: mi dispiace per lui, sto malissimo!”.
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