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Bryan Adams: "Vi svelo la vera storia di Summer of '69... e non parla del 1969 ma di sesso"

Redazione Virgin Radio

Il singolo, estratto dall’album Reckless, è diventato un inno generazionale

Nel novembre del 1984 Bryan Adams pubblica l'album Reckless earriva in classifica al primo posto in America e vende 12 milioni di copie. Il quarto singolo estratto dal disco s’intitola Summer of ‘69 e diventa una canzone simbolo del suono, dello stile radiofonico e dello spirito positivo di Bryan Adams, che sceglie l’immagine dell’estate del 1969, densa di fatti come lo sbarco sulla Luna, Woodstock, la popolarità dei Beatles, per rappresentare la sua passione per il rock.

Il brano conquista subito il pubblico di tutto il mondo. Scritta con il suo autore Jim Vallance e prodotta con Bob Clearmountains, Summer of ‘69 è diventata una delle sue hit più famose, classificandosi quinta in America, quarta in Olanda e diventando il suo primo successo in Europa. “Abbiamo lavorato duro, sapevamo di aver fatto un disco e un singolo perfetto” dice Bryan Adams nelle interviste, prima di partire per un gigantesco tour mondiale da 192 date.

Nel testo, Adams canta una strofa che crea subito un immaginario: “Ho preso la mia prima chitarra/L’ho comprata in un negozio a basso prezzo/L’ho suonata fino a farmi sanguinare le dita/Era l’estate del 69.” Un inno alla libertà e alla musica in un momento magico e creativo come il 1969, che il musicista rievoca senza averlo mai vissuto perché in quell’anno aveva solo dieci anni, essendo nato il 5 novembre 1959. Nonostante questo, però, riesce a riportare sulla scena pop rock degli anni ’80 quelle atmosfere passate. Almeno così è sembrato per anni, finché in un’intervista, Bryan Adams ha spezzato i sogni degli appassionati del rock anni ‘60 dicendo che Summer of ‘69 in realtà non è riferita all’anno 1969, ma al sesso. “È una canzone che parla dell’amore libero, del fare l’amore in estate” ha spiegato.

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