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Rock News

The Police, Sting citato in giudizio da Andy Summers e Stewart Copeland per lo sfruttamento dei diritti d'autore

Redazione Virgin Radio

Secondo gli avvocati del cantautore i due musicisti sarebbero stati pagati già più del dovuto "per evitare questo tipo di controversie"

Che gli ex membri dei Police non vadano d’amore e d’accordo, non è cosa nuova, ma da qualche tempo è emersa l’ennesima controversia che li vede coinvolti e che li ha chiamati a una battaglia legale. Sting, infatti, è stato citato in giudizio dal chitarrista Andy Summers e dal batterista Stewart Copeland per danni "sostanziali".

Nello specifico, secondo quanto riportato dal New York Times, i due musicisti hanno dichiarato che Sting non li avrebbe pagati adeguatamente per lo "sfruttamento digitale" dei loro più grandi successi. Secondo loro, Sting deve loro ‘commissioni di organizzazione’ superiori ai 2 milioni di dollari. Gli avvocati del cantautore, però, hanno sostenuto che secondo un accordo firmato dai tre musicisti nel 2016, proprio per evitare dispute e controversie, Sting potrebbe aver "sostanzialmente pagato più del dovuto" i suoi ex compagni di band, che ora starebbero cercando di trarre dei vantaggi da una loro reinterpretazione dell’accordo.

Summers e Copeland, a loro volta, sostengono di aver fatto un accordo verbale con Sting nel 1977, secondo cui il duo avrebbe dovuto ricevere il 15% dei proventi di pubblicazione di qualsiasi canzone scritta dai Police. L'accordo non includeva, però, i proventi di copertine o spartiti.

Secondo i documenti del tribunale, l'accordo è stato formalizzato nel 1981 e rivisto nel 1997, quando i due musicisti hanno contattato l'avvocato della band per la loro convinzione di essere stati sottopagati “per un periodo considerevole”. Sting, dal canto suo, insiste sul fatto che li ha sempre pagati in modo equo. Non resta che aspettare e vedere come si evolveranno le cose.

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