Rock News
02/12/2024
Nessuno più di Mike Shinoda può parlare della differenza tra una cover band e una band che ha cambiato formazione, e le reazioni che possono provocare nel pubblico. “Al tuo cervello una cover band piace sempre di più man mano che si avvicina alla versione originale della band, ma quando diventa esattamente identica va nella direzione completamente opposta, fino ad odiarla" ha detto “Il tuo cervello capisce che è finta”.
Mike Shinoda ha usato un concetto molto importante nell’ambito della ricerca scientifica quello della Uncanny Valley (la Valle Inquietante), ipotesi creata dallo studioso di robotica giapponese Masahiro Mori già nel 1970 analizzando la reazione delle persone alla presenza di robot antropomorfi. La sensazione piacevole di familiarità aumenta se il robot assomiglia alla figura umana, ma il realismo estremo produce un crollo delle emozioni positive, fino a generare inquietudine. “Ho guardato tanti video di cover band dei Linkin Park, con i cantanti che cantano proprio come Chester Bennington. Alla fine è spiacevole, non mi piace. Ho capito subito che non avremmo mai dovuto fare una cosa simile” ha detto parlando del ritorno dei Linkin Park con la nuova cantante Emily Armstrong, “Va bene per le cover band, fanno un ottimo lavoro, ma non va bene per noi. Emily è Emily e le nuove canzoni sono nuove canzoni”.
Una risposta alle critiche ricevute per non aver scelto una voce simile a quella di Chester Bennington per il ritorno dei Linkin Park con l’album From Zero. “Non vogliamo essere una cover band dei Linkin Park” ha detto Mike Shinoda, che ha annunciato un tour mondiale in America, Asia, Sudamerica e Europa, con una data a Milano il 24 giugno a IDays, Ippodromo Snai La Maura.
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