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Green Day, Billie Joe Armstrong rivela qual è la canzone che vorrebbe fosse suonata al suo funerale

Redazione Virgin Radio

Il frontman di Berkeley: "Credo che per un momento così triste come un funerale sia davvero un messaggio positivo"

Molti musicisti rock hanno detto quali canzoni vorrebbero sentire suonare al proprio funerale. Un modo per rivelare le proprie influenze artistiche più profonde e per esorcizzare la paura della fine. Dave Grohl ha raccontato come il momento più commovente della sua vita sia stato ascoltare In My Life dei Beatles durante il funerale di Kurt Cobain, canzone scelta personalmente dal cantante dei Nirvana (Dave Grohl ha detto invece di aver scelto un pezzo funky super positivo, Why Can’t we Be Friends? dei War). Billie Joe Armstrong ha scelto una via di mezzo tra malinconia struggente e divertimento e ha nominato Waiting on a Friend dei Rolling Stones, una ballad piena di atmosfera dall’album Tattoo You del 1981.

«È uno dei pezzi più belli che abbiano mai scritto» ha detto Billie Joe Armstrong, «Credo che per un momento così triste come un funerale sia davvero un messaggio positivo: è bello pensare che quando sei in paradiso, o ovunque tu sia, stai solo aspettando i tuoi amici».

Waiting for a Friend è un brano che risale alle session di Goats Head Soup, undicesimo album dei Rolling Stones uscito nel 1973 registrato in Giamaica. «Ci piaceva molto ma non avevamo un testo» ha detto Mick Jagger, «Poi ho deciso di trasformarla in una canzone sull’amicizia nella band». Nel brano ci sono due ospiti speciali, Nicky Hopkins al pianoforte e soprattutto il jazzista Sonny Rollins con un assolo di sax («Eravamo ansiosi di lavorare con un gigante del jazz» ha detto Jagger, «Io ho cantato e ballato davanti a lui per creare il giusto groove»), ma a fare entrare il brano nella storia è soprattutto il videoclip. La regia è di Michael Lindsay Hogg, autore del film Let it Be dei Beatles, e la semplicità della storia conquista il pubblico: Mick Jagger è seduto sulle scale di una casa di New York (non una qualunque, il palazzo al numero 96-98 di St.Mark’s Place fotografato sulla copertina di Physical Graffiti) in compagnia di Peter Tosh e aspetta il suo amico Keith Richards. Insieme camminano chiacchierando e ridendo verso il St.Mark’s Place Bar & Grill dove Ron Wood, Bill Wyman e Charlie Watts li stanno aspettando al bancone. Mick Jagger canta la canzone e intanto i Rolling Stone si preparano sul palco, per un concerto a cui nessuno degli altri clienti del bar presta molta attenzione.

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