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Steve Albini e il rapporto coi Nirvana: le registrazioni di In Utero e gli scherzi a telefonici a Gene Simmons ed Eddie Vedder

La storia del legame professionale tra la band di Seattle e l'uomo che ne definì il suono nel 1993

Steve Albini e il rapporto coi Nirvana: le registrazioni di In Utero e gli scherzi a telefonici a Gene Simmons ed Eddie Vedder

09/05/2024

Il 21 settembre 1993 i Nirvana pubblicavano "In Utero", il loro ultimo album in studio. Un disco potentissimo, con un peso incredibile da portare sulle spalle: il successo di "Nevermind". Un album diretto e dal suono crudo, nei temi e nella produzione. Registrato dalla band di Kurt Cobain in soli 14 giorni, il disco è considerato uno degli album più memorabili e importanti nella storia del rock e quel suono, così riconoscibile e irripetibile, è nato dalla geniale mente che (quasi per scommessa) decise di produrre la band di Seattle: Steve Albini.

La band e il produttore si incontrarono per la prima volta nel febbraio del 1993 ai Pachyderm Studio di Cannon Falls, in Minnesota. Albini fece alla band una proposta alquanto strana: si offrì di lavorare gratis per la produzione del disco se i Nirvana lo avessero battuto a biliardo. Se avesse vinto lui, invece, il compenso per il lavoro che avrebbe svolto sarebbe stato raddoppiato.

Ho fatto questa proposta a ogni band con la quale ho lavorato – ha rivelato il produttore in un'intervista di qualche anno fa – ma nessuno ha mai accettato la sfida. Io non sono un giocatore di biliardo particolarmente bravo, ma penso di avere le stesse possibilità di vincere a parità di bravura. Inoltre, per me ottenere il doppio dei soldi o lavorare gratis non avrebbe fatto molta differenza. Ma immagino che i Nirvana avessero molto più da perdere rispetto a me”.

I Nirvana fecero la scelta meno rischiosa e rifiutarono la proposta perché quella partita a biliardo avrebbe potuto costare loro molto cara. Dave Grohl ha spiegato: “Lo avremmo già dovuto pagare 100mila dollari, chiunque abbia il fegato da fare una scommessa simile deve essere davvero forte a biliardo, così tutti noi rispondemmo di no. Tra l’altro, lui aveva la sua stecca personale e noi non volevamo fare ca****e con questa storia”.

Albini ricevette dunque il compenso pattuito senza raddoppiarlo e probabilmente per i Nirvana è stata la scelta 

migliore.

Dopo la storia del biliardo, i lavori per In Utero furono portati avanti come da programma. Albini ha raccontato di essere sempre stato molto cauto nel rapportarsi con Kurt Cobain durante le sessions in studio: “Non ho mai cercato di diventare un suo amico, perché sapevo che chiunque intorno a lui stava cercando di intrufolarsi nel suo mondo come un parassita. Io volevo che lui sapesse che non doveva preoccuparsi di questo con me. Non gli ho mai fatto pressioni per avere con lui un rapporto confidenziale. Ma lo vedevo mentre lavorava e ho potuto constatare che era estremamente serio a proposito della sua musica, la sua passione era autentica. Penso che sia stato questo ad aver conquistato il pubblico, perché lui aveva una voce particolare. Lo rispettavo molto, sia come artista che come persona”.

  • PER L'ALBUM VENNERO ORIGINARIAMENTE SCRITTI E REGISTRATI 18 BRANI

I Nirvana hanno registrato circa 18 canzoni in totale per "In Utero". Tra i brani che non sono stati inseriti nella tracklist comparivano "I Hate Myself And Want To Die" (che avrebbe dovuto essere il titolo del disco) e "Marigold", prima (e unica) canzone scritta da Dave Grohl per la band. Successivamente il brano venne pubblicato come lato B di "Heart-Shaped Box" e nell'album live dei Foo Fighters "Skin and Bones".

  • STEVE ALBINI E LA POCA STIMA INIZIALE PER LA BAND

Prima di essere contattato per produrre "In Utero", Steve Albini aveva definito i Nirvana come "I REM che utilizzano un fuzzbox" (un pedale per la distorsione). Il produttore affermò di aver accettato il lavoro solo perché si sentiva dispiaciuto per loro. Durante la registrazione dell'album, tuttavia, la sua opinione è decisamente cambiata: "Non riesco davvero a esprimere quanto sia cresciuta la mia ammirazione per quella band nel corso della realizzazione di quel disco".

  • DURANTE LA REGISTRAZIONE LA BAND E STEVE ALBINI SI DIVERTIVANO A FARE SCHERZI TELEFONICI AD ALTRE ROCKSTAR

Durante le fasi di registrazione del disco, i Nirvana e il loro produttore Steve Albini si divertivano a passare il tempo a fare scherzi telefonici ad altri musicisti. Tra le loro "vittime" c'erano Evan Dando (leader dei Lemonheads), che hanno chiamato sostenendo di essere i manager di Madonna, e Eddie Vedder dei Pearl Jam, a cui è stato fatto credere di aver ricevuto una telefonata dallo storico produttore di David Bowie Tony Visconti.

Ma uno degli scherzi meglio riusciti è senza dubbio quello ai danni di Gene Simmons dei KISS, come raccontato l'anno scorso dallo stesso Steve Albini: “Una volta ho chiamato Gene Simmons facendo finta di essere Kurt". La casa discografica dei Kiss stava organizzando un album tributo alla band, a cui i Melvins hanno partecipato con una cover, “Gene Simmons si era convinto che anche i Nirvana volessero fare una cover dei Kiss. Non riesce ad accettare che ci siano sulla terra anche persone che non sono fan dei Kiss”.

  • LE CENSURE E LE MODIFICHE ALL'ALBUM PER I CENTRI COMMERCIALI

Quando Walmart e K-Mart minacciarono la band di rimettere in magazzino le copie dell'album, i Nirvana si video costretti a cambiare parte dell'artwork e delle immagini contenute nei dischi inviati a quei specifici negozi. "Rape Me" venne rinominata "Waif Me" (l'idea originale di Kurt era "Sexually Assault Me") e tutte le immagini del feto contenute all'interno dell'album vennero rimosse. La band accettò tuttavia i cambiamenti imposti dai due marchi perché i due negozi erano soli luoghi in cui Kurt e Krist potevano acquistare i loro dischi quando erano ragazzini.

  • KURT COBAIN INSERÌ QUENTIN TARANTINO TRA I RINGRAZIAMENTI DELL'ALBUM IN UTERO

Kurt Cobain e Quentin Tarantino non si sono mai incontrati, ma hanno sempre espresso ammirazione l’uno per l’altro.

Durante un’intervista con la radio australiana Double J, Tarantino ha detto: «Alcuni aspetti del cinema indipendente, e dei miei film in particolare coincidevano con la scena grunge. Eravamo su due binari paralleli. Il pubblico era stufo del cinema e della musica degli anni ’80 e noi abbiamo fatto qualcosa di nuovo».

Tarantino ha anche rivelato con orgoglio che il film preferito da tutte le band di Seattle era Le Iene: «I Pearl Jam mi hanno detto che lo adoravano, e anche i Nirvana. Credo perché è un ottimo film da vedere durante gli spostamenti sul tour bus: lo metti su e lo guardi quante volte vuoi, e alla fine conosci tutte le battute». L’aspetto che ha reso Le Iene iconico, e ha conquistato le band grunge secondo Tarantino è anche la colonna sonora e il modo in cui ha accompagnato alcune delle scene più violente del film con quelle che lui definisce «Innocue canzoni anni ‘70», come Stuck in the Middle With You degli Stealers Wheel in un momento memorabile con Mr.Blonde interpretato da Michael Madsen.

La soddisfazione più grande però è essere stato inserito da Kurt Cobain nei ringraziamenti dell’album In Utero del 1993: «Ha amato così tanto Le Iene che ha citato il mio nome, e non ci siamo mai incontrati!» 

  • I TITOLI ORIGINALI E ALTERNATIVI DEL DISCO

I titoli presi originariamente in considerazione per il terzo album in studio della band includevano "Verse Chorus Verse" e "I Hate Myself And Want To Die". Quest'ultimo si rifaceva ad un modo di dire di Kurt Cobain: il leader della band rispondeva sarcasticamente a chiunque gli chiedesse come stava. La band ha deciso di non usarlo perché temevano che i fan potessero non capirne l'ironia. "In Utero" venne preso da una poesia scritta da Courtney Love.

TRACKLIST:

1. Serve The Servants
2. Scentless Apprentice
3. Heart-Shaped Box
4. Rape Me
5. Frances Farmer Will Have Her Revenge On Seattle
6. Dumb
7. Very Ape
8. Milk It
9. Pennyroyal Tea
10. Radio Friendly Unit Shifter
11. Tourette's
12. All Apologies

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