Rock News
20/11/2023
Nel marzo 2021 il musicista jazz-rock fusion americano Robert Miller, nato a New York nel 1951 e bassista della band Project Grand Slam ha lanciato un podcast intitolato Follow Your Dream in cui conversa con artisti, attori, scrittori e musicisti per invitare le persone a seguire i propri sogni e realizzarli. Uno degli ospiti più travolgenti è stato Stewart Copeland, batterista dei Police che ha raccontato i dettagli della sua incredibile vita, in cui diventare il batterista di una delle più grandi rock band del mondo poteva sembra uno degli obiettivi più lontani.
Stewart Copeland è nato il 16 luglio 1952 ad Alexandria in Virginia, figlio di una archeologa scozzese e di Miles Copeland Jr, un alto funzionario dei servizi segreti che secondo alcuni documenti svelati nel 2008 è stato uno dei fondatori della CIA. Stewart è cresciuto a Il Cairo e Beirut, ha studiato nelle migliori suole internazionali e poi si è laureato alla California University di Berkeley prima di trasferirsi in Inghilterra, scegliere la musica e diventare il road manager della band Curved Air e poi fondare i Police con Sting (e Henry Padovani alla chitarra) nel 1977. Anche i suoi fratelli Miles Copeland III e Ian Copeland hanno seguito i propri sogni, lontano dal mondo della loro famiglia: Miles è fondatore della etichetta indipendente I.R.S. Records che ha lanciato i REM e molte band new wave anni 80, Ian (nato a Damasco, cresciuto in Medio Oriente e poi sergente dell’esercito americano in Vietnam) è stato il road manager dei Wishbone Ash e poi uno dei più importanti agenti musicali inglesi.
Una famiglia incredibile, che il talento di Stewart Copeland, considerato uno dei migliori batteristi di sempre, ha reso famosa in tutto il mondo.
Copeland ha spiegato a Robert Miller come ha realizzato il suo sogno e ha raccontato anche che il nome della band, Police, è stata una sua idea. Voleva una parola che simboleggiasse tensione, conflitto, contrapposizione, e gli è sembrata una scelta giusta: «Oggi invece penso sia un nome orribile» ha detto, «Non appartiene neanche a noi. Se scrivi “police” su Google compare il sito del Brooklyn Police Department. Avrei dovuto scegliere un’altra parola». Suo fratello Miles, che è stato il manager dei Police, ha spiegato con una battuta la scelta di questo nome: «Era un modo per avere pubblicità gratis sulle macchine della polizia in giro per le città di tutto il mondo».
Per anni i fan hanno detto che il nome Police era un riferimento ironico al ruolo del padre Miles Jr nella CIA ma Stewart Copeland ha smentito: «Era il periodo delle band con dei nomi fantastici come The Clash, The Damned e Sex Pistols e io volevo solo un nome che suonasse provocatorio e scomodo. Il lavoro di mio padre non c’entra niente».
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