Blink-182, Mark Hoppus: "Dopo il cancro ho dovuto imparare a suonare il basso da capo"

Mark Hoppus dei Blink-182 ha raccontato le difficoltà che ha dovuto affrontare nel tornare a fare musica dopo la chemioterapia.

Nell’intervista con Zane Lowe per Apple Music, il bassista ha parlato del suo litigio con Tom DeLonge, sostenendo che all'epoca degli scontri col chitarrista “non c’era possibilità” che potessero stare sul palco insieme di nuovo. “Non pensavo che i Blink potessero mai tornare insieme, o che sarei tornato sul palco con Tom. E ho detto al management e a Travis, l’ho detto a tutti: ‘non metterò più piede sul palco insieme a lui. Neanche per sogno’. È la verità. Ma ho sempre pensato che Tom fosse uno dei migliori cantautori del mondo e uno dei miei preferiti”.
A Mark Hoppus era stato diagnosticato un linfoma diffuso al quarto stadio, dichiarato in remissione sei mesi dopo. Quando si è diffusa la notizia della sua malattia, Hoppus ha realizzato che Tom DeLonge è stato uno dei primi a chiamarlo e ad aiutarlo: “Ho iniziato a star male… ma Tom era sempre lì a dire ‘Supereremo questa cosa insieme’”.

Una volta ricucitisi i rapporti tra Hoppus e DeLonge, si sono concentrati nel far tornare la band alla line-up classica e sulle sfide che Hoppus ha dovuto affrontare per tornare in grado di suonare, compreso dover imparare a suonare il basso di nuovo e prendere lezioni di canto con un vocal coach: “Guarendo anche grazie la band, una volta in remissione stavo comunque uno schifo, ero un guscio vuoto. Stavo male, con una debolezza cerebrale data dalla chemioterapia, con dolori ovunque. Tornare in studio per questo nuovo album è stato come reimparare a suonare il basso di nuovo. La chemioterapia mi ha spezzato le corde vocali. Ho dovuto lavorare con un vocal coach. Dovevo ricostruire tutto essere in grado di camminare sul palco del Coachella e fare uno dei più grandi show della nostra carriera e per fare questo album che, toccando ferro, è uno degli album che abbiamo scritto meglio in assoluto”