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R.E.M.: "Nessuno mai si sarebbe aspettato il successo di Losing My Religion". Ecco perché

Redazione Virgin Radio

Mike Mills: "Passare in radio un brano lungo cinque minuti, senza ritornello, in cui lo strumento principale è il mandolino? Follia"

Il 19 febbraio 1991 i REM pubblicano il primo singolo estratto dal loro settimo album Out of Time, un brano che Peter Buck ha detto di aver iniziato a scrivere mentre faceva pratica con il nuovo strumento che ha comprato, un mandolino. È Losing My Religion, il pezzo che lancia improvvisamente (e inaspettatamente) i REM nel mainstream: il videoclip girato da Tarsem Singh ispirandosi ad un quadro di Caravaggio, al film The Sacrifice del maestro del cinema metafisico Andrei Tarkovsky e alle atmosfere surreali dei libri di Gabriel Garcia Marquez vince sei Video Music Award, il singolo arriva fino al numero quattro in classifica e i REM vincono anche due Grammy Awards nel 1992.

«Chiunque dica che si aspettava un successo simile sta dicendo una bugia» hanno detto i REM. La band di Athens viene dal primo album pubblicato con una major dopo anni di underground, Green del 1988 (con due singoli di successo, Orange Crush e Stand) ma Michael Stipe comunica alla Warner di non voler fare un tour per lanciare il nuovo album registrato in Georgia e negli studi Bearsville di Woodstock. Anche la scelta di Losing My Religion come primo singolo spaventa i discografici: un brano con un intro di mandolino, un testo enigmatico (“Losing my religion” è un’espressione del sud degli Stati Uniti usata per dire “perdere la calma”) che Michael Stipe ha registrato in un solo take.

I REM lo promuovono tornando dove tutto è iniziato, nei campus universitari e negli studi della radio dei college, trovano una identità tra rock alternativo e pop intelligente e fanno diventare Losing My Religion il loro più grande successo, lanciando l’album Out of Time verso i 18 milioni di copie. «Doveva essere solo il singolo di lancio, in attesa del secondo» ha detto una volta il bassista Mike Mills, «Chi si aspettava che potesse passare in radio un brano lungo cinque minuti, senza ritornello, in cui lo strumento principale è il mandolino? Era una follia». Il bassista dei REM ha ricordato anche il momento più surreale in cui ha sentito Losing My Religion: «Eravamo nel nord del Paraguay per un progetto ambientalista, stavamo raggiungendo un villaggio indigeno per testimoniare l’assegnazione di terre, e dalla radio della macchina in cui eravamo è partita Losing My Religion. In quel momento abbiamo capito che era diventata una hit mondiale».

Un successo inatteso e globale, con cui i REM devono far i conti, facendo di tutto per mantenere la loro identità artistica alternativa e lavorando molto per preservare (restando fuori dalle regole del mainstream) la qualità dei loro album successivi, a partire dal capolavoro Automatic for the People Nel 2023, Michael Stipe Mike Mills, Bill Berry e Peter Buck hanno creato la loro playlist Top Forty scegliendo le loro 10 canzoni preferite dei REM: Losing My Religion non era in nessuna delle quattro.

 

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