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The Cure, Robert Smith canta "Plainsong" alla moglie Mary durante il concerto a Los Angeles. Guarda il video

Il frontman inglese ha dedicato il brano all'amata consorte cantandola rivolto verso il backstage

The Cure, Robert Smith canta "Plainsong" alla moglie Mary durante il concerto a Los Angeles. Guarda il video

12/06/2023

Durante un recente concerto dei The Cure all'Hollywood Bowl di Los Angeles il leggendario frontman della band Robert Smith ha sorpreso tutti con una vera e propria serenata dedicata all'amata moglie Mary Poole.

Il cantautore inglese, durante l'esecuzione di "Plainsong" ha completamente distolto l'attenzione dal pubblico, si è girato verso il backstage dove era presente la consorte per assistere al concerto e le ha dedicato le bellissime parole del brano. La commozione e la gioia della donna sono state riprese da alcuni video comparsi in rete che mostrano il dolcissimo momento che ha visto protagonista la coppia, una delle più longeve nelle storia della musica.

Guarda il video:

Mary, nata il 3 ottobre 1958, era una compagna di Robert Smith al corso di teatro della Saint Wilfrid’s Comprehensive School di Blackpool. Quando Robert la incontra, ha solo 14 anni e ha appena iniziato ad interessarsi alla musica: «A suonare la chitarra e imparare accordi freneticamente» come ha detto lui stesso.

In quegli anni Robert forma una band insieme ad altri due compagni di scuola della Wilfrid’s, Michael Dempsey e Laurence “Lol” Tolhurts: «All’inizio ci chiamavamo The Group perché eravamo l’unica band della scuola e non avevamo bisogno di un nome» ha raccontato nella biografia dei The Cure Ten Imaginary Years. Diventano i Malice e nel 1977 con l’arrivo di Pearl Thompson cambiano nome in Easy Cure, prima di assumere il nome definitivo The Cure ed esordire l’8 maggio 1979 con l’album Three Imaginary Boys pubblicato dall’etichetta Fiction Records.

Nel frattempo, Robert Smith è stato espulso dalla St.Wilfrid’s, si dice dopo che il secondo concerto dei Malice nel dicembre 1976 nella scuola ha provocato disordini tra gli studenti (Robert Smith ha detto anche che il vero motivo era lo scontro con il preside: «Per le mie idee contro la religione»), ma non si allontana mai da Mary Poole, che diventa la sua fidanzata. Si sposano il 13 agosto del 1988, scelgono di non avere figli («Non mi sono mai sentito abbastanza responsabile da mettere al mondo un bambino» ha detto Robert) e restano insieme per tutta la vita.

Robert Smith ha detto che il confronto con Mary, che all’inizio non era convinta che lui riuscisse davvero a vivere con la musica, è stata la sua motivazione principale a fare sempre meglio e a credere nelle possibilità dei The Cure. Oltre ad aiutare il cantante dei The Cure a mantenere l’equilibrio mentre il successo della band cresceva fino a farli diventare una band di culto della musica britannica e a controllare le sue tendenze autodistruttive, Mary ha ispirato alcune delle canzoni più belle scritte da Robert Smith, tra cui Just Like Heaven pubblicata nel 1987 sull’album Kiss Me Kiss Me Kiss Me, che secondo Smith rappresenta: «La sensazione di perdere il fiato che ti dà l’amore».

La canzone definitiva del suo amore per Mary Poole è però Lovesong, terzo singolo dall’album Disintegration del 1989, considerato il capolavoro dei The Cure. «L’ho scritta come regalo di matrimonio» ha detto Robert Smith, «E poi l’ho messa nell’album per fare un gesto romantico». Il tema è un classico delle canzoni d’amore, la lontananza: “Non importa quando posso essere lontano / Ti amerò per sempre” canta Robert Smith. Pubblicata il 21 agosto 1989 diventa il più grande successo dei The Cure in America, piazzandosi al numero due in classifica. Robert Smith però ha commentato il successo di Lovesong a modo suo: «Secondo me è il pezzo più debole di tutto l’album, ma è volato al numero due in America. Non siamo arrivati al numero uno solo perché c’era un singolo di Janet Jackson, credo. È strano pensare che tra tutte le canzoni che ho scritto, questa è quella che è arrivata a tutti. Anzi, è piuttosto deludente».

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