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AC/DC, quella volta che Bon Scott fece bere la sua urina mischiata allo champagne ad una band nel backstage
Il leggendario frontman della band australiana fuori dal palco era incontenibile
Nel 1975, dopo il debutto con l’album High Voltage, gli AC/DC partono per un tour in Australia che viene lanciato dai promoter con lo slogan: "AC/DC: non sono una band gentile”. Angus e Malcolm Young vogliono arrivare al successo anche fuori dalla zona in cui sono conosciuti, quella di Melbourne dove hanno iniziato la loro carriera suonando al club Hard Rock. Con loro oltre a Mark Evans e Phil Rudd c’è Bon Scott, ex autista del furgone della band che è diventato il loro cantante (sostituendo Dave Evans) ed è pronto a fare qualsiasi cosa per realizzare il suo sogno di diventare rockstar.
Gli AC/DC fanno fino a quattro concerti al giorno sette giorni a settimana, fra cui uno nei grandi magazzini Myers di Melbourne all’ora di pranzo che finisce dopo due canzoni perché il pubblico distrugge tutto e porta via i mobili del reparto arredamento. La voce si sparge e le date successive del tour fino a Sidney sono sempre piene. Il pubblico vuole il rock’n’roll, e gli AC/DC non si risparmiano, come canta Bon Scott in un pezzo che dà il titolo al primo album live della band If You Want Blood You’ve Got It del 1978.
Fuori dal palco, Bon Scott è incontenibile, fa scherzi terribili alle altre band (come gli Sherbert a cui nel backstage di un concerto offre champagne mischiato con la sua urina) e si inventa follie spettacolari: quando gli AC/DC vengono invitati al programma televisivo musicale per teenager Countdown trasmesso dal canale ABC sparisce poco prima dell’inizio della diretta e si ripresenta vestito da studentessa. Una mossa che funziona: i produttori di Countdown li invitano diverse volte fino al 1977, contribuendo a lanciare la loro carriera in Australia e ad aprirgli la strada verso l’Inghilterra dove i loro primi due album High Voltage e T.N.T vengono ripubblicati in un unico disco (intitolato High Votage) che viene distribuito in tutto il mondo e vende tre milioni di copie.