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Joey Ramone: la storia della più grande icona punk di sempre
Sulla scena musicale in tanti possono dire di fare punk ma in pochi possono dire di esserlo veramente. Il leader dei Ramones sì
Sulla copertina del suo primo album solista, pubblicato il 19 febbraio 2002, un anno dopo la sua morte avvenuta il 15 aprile 2001 un mese prima di compiere 50 anni, Joey Ramone sorride seduto sul divano della sua casa di New York e sembra voler ripetere a tutti il titolo che ha scelto per il disco: Don’t Worry About Me.
E’ l’album che contiene tutti i pezzi che ha cantato senza i Ramones, tra cui la versione dissacrante di What a Wonderful World di Louis Armstrong lanciata da un videoclip girato dalla sua amica Debbie Harry dei Blondie, contiene tutta la sua storia: è la musica di New York, è il punk rock che ha cambiato tutto ed è nato intorno alla sua voce, alla sua presenza scenica e al suono furioso e irresistibile della sua band.
Jeffrey Ross Hyman è nato nel 1951 nel quartiere residenziale di Forest Hills nel Queens frequenta la Forest Hills High School in cui hanno studiato anche Burt Bacharach, Paul Simon e Art Garfunkel ma è un ribelle con una attrazione irresistibile verso i Beatles, gli Stooges e le canzoni pop di Phil Spector, i bassifondi della metropoli, i fumetti e i film horror e una visione distorta della cultura di massa: «Forest Hills era un posto pieno di ragazzini viziati» ha detto parlando di uno dei singoli dei Ramones, Beat on the Brat, «Ti veniva voglia di picchiarli».
La sua prima band si chiama Sniper, suona una versione glam del primo suono punk che li avvicina ai New York Dolls e ai leggendari Suicide di Alan Vega e Martin Rev che per primi usano la parola “punk music” per descrivere la loro performance di sintetizzatori, parole e drum machine del 9 giugno 1970 al Project of Living Artists di Manhattan.
Joey Ramone sale sul palco con il nome di Jeff Starship. Suo fratello Mitchell Lee Hyman che suona la chitarra da quando ha dieci anni e si fa chiamare Mickey Leigh ha detto: «Non potevo credere quanto fosse bravo. Fino a poco prima era a casa mia a incasinare la mia chitarra cercando di scrivere una canzone, e adesso era il tipo sul palco da cui nessuno riusciva a staccare gli occhi».
Joey Ramone non ha mai preso una lezione di canto, praticamente non sa neanche come si canta, è sgraziato e nemmeno molto intonato ma ha un modo di cantare selvaggio e rabbioso con cui sembra voler prendere a calci il rock’n’roll. Il suo destino è diventare la voce definitiva del punk rock americano, soprattutto dopo aver formato una nuova band nel 1974 insieme ad altri due outsider che ha conosciuto alla Forest Hills High School, Douglas Colvin e John Cummings a cui si aggiunge alla batteria un ragazzo che inizialmente voleva solo essere il loro manager, Thomas Erdélyi. Decidono di indossare una divisa di ribellione metropolitana, giubbotto di pelle, jeans stretti neri e Converse e di fondere la propria individualità in quella di una gang, i Ramones, prendendo il nome da Paul Ramone, lo pseudonimo usato da Paul McCartney nel 1960 durante un tour dei Beatles in Scozia, quando ancora si chiamavano Silver Beetles.
«I loro racconti di vita vissuta e le loro personalità disturbate sono finalmente esplose sotto forma di melodia» ha detto Thomas Erdélyi, che sceglie il nome di Tommy Ramone. John Cummings (Johnny Ramone) spende i 54 dollari della sua prima paga da muratore per comprare una chitarra Mosrite Ventures II di colore blu da Manny’s Guitar il negozio di strumenti più famoso di Manhattan (dove David Gilmour ha comprato la sua Fender “Black Strat”), Douglas Colvin scrive testi sfrenati per dimenticare la sua infanzia trascorsa a Berlino con un padre militare americano alcolizzato e violento e il suo arrivo a New York con la mdare tedesca a 15 anni e si nasconde dietro il nome di Dee Dee Ramone e Jeffrey Hyman diventa Joey Ramone, la prima icona del punk rock americano. «Tutti gli altri cantanti di New York copiavano David Johansen dei New York Dolls che a sua volta copiava Mick Jagger» ha detto Dee Dee Ramones, «Joey invece era unico».
Il 23 aprile 1976 esce il primo disco omonimo dei Ramones, registrato in soli sette giorni al costo di 6.400 dollari, pubblicato dalla Sire Records di Seymour Stein, l’unica casa discografica che ha creduto in loro (grazie alla moglie di Seymour Stein, Linda Stein che diventa la loro manager insieme a Danny Fields) e lungo appena 29 minuti. Arriva alla posizione numero 111 in classifica in America, lontanissimo dalla Top Ten ma grazie ai loro concerti al club GBGB’s sulla Bowery (il primo è il 16 agosto 1974, solo nel primo anno ne fanno altri 74, che durano circa diciassette minuti in media in totale), contribuiscono alla creazione di una controcultura con il supporto della rivista Punk che sul terzo numero dell’aprile 1976 mette in copertina un ritratto di Joey fatto dal fumettista underground Will Eisner, i Ramones distruggono l’idea del rock come forma d’arte, raccontano in chiave ironica l’America e con il conteggio “one two three four” di Dee Dee Ramone creano un suono e uno stile che cambia il mondo.
Entro la fine del 1978 mentre i Ramones completano il loro esordio fulminante con gli album Leave Home, Rocket to Russia e Road to Ruin, tra America ed Inghilterra escono i dischi di band come Clash, Damned, Heartbreakers, Dead Boys e Sex Pistols, una vera e propria ondata di chitarre distorte e ribellione giovanile. A farla partire ci sono loro, appoggiati ad un muro dietro casa dell’artista messicano Arturo Vega (che disegna il loro logo e le magliette) nella foto scattata da Roberta Bayley sulla copertina di Ramones, che diventa una delle cover più famose di sempre, e il loro messaggio: non serve essere grandi musicisti per suonare rock’n’roll. «In radio non passava mai la musica che ci piaceva e ci faceva divertire» ha detto Tommy Ramone, «Così abbiamo pensato di farla noi». Joey Ramone ha detto invece: «Il punk è una cosa sola: atteggiamento. E noi siamo il punk».
I Ramones si sciolgono il 6 agosto del 1996 dopo un concerto al Palace di Los Angeles per il tour del loro quattordicesimo album Adios Amigos! e dopo aver ispirato generazioni di band, dai Metallica ai Motorhead, dai Pearl Jam agli U2, dai Black Flag ai Green Day, dai Foo Fighters agli Strokes. Il 18 marzo del 2002 vengono introdotti nella Rock and Roll Hall of Fame e nel 2011 vengono celebrati dai Grammy con un Lifetime Achievement Award. Con la sua personalità eccentrica, la sua passione e la sua interpretazione diretta ed essenziale del rock’n’roll Joey Ramone ha dimostrato che tutti possono diventare rockstar. Per lui la musica era un modo per affrontare la vita e rivendicare il diritto ad essere eternamente giovani: «Il punk è un sentimento vero» ha detto in una delle sue dichiarazioni più famose, «Vuol dire amare le cose che contano davvero».