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Queen, Rufus Taylor descrive l'intesa musicale tra Brian May e Freddie Mercury: "tutte quelle armonie su un nastro. È incredibile"
Per il batterista, figlio di Roger Taylor, ciò che ha fatto la band negli anni '70 e quasi inspiegabile
Rufus Taylor, batterista dei The Darkness (e tra i candidati per diventare il nuovo batterista dei Foo Fighters al posto del suo amico Taylor Hawkins) ha iniziato la sua carriera nel mondo del rock partendo da un livello piuttosto alto: la sua prima esibizione è stata nel 2008 durante lo show Royal Variety Performance in cui ha suonato la batteria per Kerry Ellis, cantante del cast del musical We Will Rock You, e Brian May davanti ad un pubblico in cui c’era anche il Principe Carlo d’Inghilterra.
Nato l’8 marzo 1991 con il nome di Rufus Tiger Taylor (si dice che Tiger sia stato scelto da Freddie Mercury), ha seguito subito la strada del padre Roger Taylor, è andato in tour con il musical We Will Rock You e collaborato ancora con Brian May e Kerry Ellis nel suo album di debutto Anthems del 2010. Un anno dopo si è unito al padre Roger Taylor e a Brian May nel tour del progetto Queen + Adam Lambert, prima di entrare nei The Darkness nel 2015 al posto di Emily Dolan Davies. In un’intervista con Music Radar, Rufus Taylor ha fatto la lista dei 10 album che gli hanno cambiato la vita, tra cui capolavori assoluti come Astral Weeks di Van Morrison, Led Zeppelin II dei Led Zeppelin, Machine Head dei Deep Purple e poi Litlle Richard, i Beatles, Jimi Hendrix, Bob Dylan e ovviamente i Foo Fighters con There is Nothing Left To Lose. Nell’elenco ci sono anche due album dei Queen, News of the World del 1977 e A Night at the Opera del 1975: “Quando li ho ascoltati avevo l’età in cui cominciavo a rendermi conto di chi era mio padre e cosa aveva fatto la sua band.”
La cosa che lo ha colpito di più dei due album è il fatto che tutti e quattro i membri della band hanno firmato delle canzoni: “Freddie scriveva la maggior parte degli album, ed era puro genio ma anche gli altri creavano cose sorprendenti.” La tecnica musicale e la raffinatezza degli arrangiamenti dei Queen negli anni 70 sono stati una fonte di ispirazione per generazioni di musicisti: “Immagina fare tutti gli arrangiamenti, i cori e gli assoli di chitarra incidendo su nastro analogico. Come hanno fatto? Io ho provato a scrivere canzoni ma non sono mai riuscito a fare niente del genere.”
Rufus Taylor ha sottolineato l’intesa musicale istintiva ed elegante tra Freddie Mercury e Brian May (“Un pezzo come It’s Late ti cattura fin dal primo secondo e poi va avanti per quasi sei minuti e mezzo con cambi di tempo e variazioni geniali”) e ha parlato anche di suo padre Roger Taylor, cogliendo alla perfezione una delle caratteristiche che lo hanno reso uno dei più grandi di sempre: “Suona sempre quello che serve alla canzone, è un vero musicista di un’altra categoria.”