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Led Zeppelin, la storia del leggendario Starship: tutti gli eccessi e le stranezze dell'aereo più rock di sempre
Robert Plant: "Bonzo perse il cappello nel water e volammo bassissimi per non farci esplodere le orecchie"
Tra le storie di trasgressione più leggendarie del rock anni ’70, un posto speciale spetta a Starship, l’aereo privato dei Led Zeppelin usato dalla band durante i tour americani del 1973 e 1975. Un aereo passeggeri Boeing 720 che è stato comprato dall’attore e musicista country Bobby Sherman (che si è ritirato a metà degli anni 70 per diventate sceriffo a San Bernardino) e usato anche da Elton John, Alice Cooper, Bob Dylan, Deep Purple, Allman Brothers Band e Rolling Stones e Peter Frampoton fino al 1976.
Dal tour di Stormbringer dei Deep Purple a quello di Dylan con The Band del 1974, dal Tour of the Americas del 1975 degli Stones al Goodbye Yellow Brick Road del 1973 di Elton John, l’aereo di Bobby Sherman (affittato dal suo manager Ward Sylvester) ha visto di tutto: a bordo la capienza di posti a sedere è stata ridotta a 40 ed è stato inserito un bancone bar, tavoli e sedie, un divano lungo nove metri che copriva tutto un lato dell’aereo (di fronte al bar), un organo elettrico, e sul fondo dell’aereo due stanze, una con divani e cuscini e una camera da letto con doccia e una coperta di pelliccia bianca.
«John ha perso il cappello, ma noi abbiamo dovuto volare tutto il tempo a ottomila piedi, una quota bassissima, per non farci saltare le orecchie».