Rock News
09/12/2022
Ormai si sa, Liam Gallagher non ha peli sulla lingua, neanche quando si tratta di parlar dei mostri sacri del rock.
Nel documentario di recente uscita Knebworth 22, che racconta le due esibizioni che Liam ha tenuto lo scorso giugno, sullo stesso palco che lo vide già protagonista, insieme agli Oasis, di due storici concerti nell’agosto 1996, il frontman si paragona ad altre grandi voci e al loro carisma. Secondo il cantante, questi mostri sacri del rock non potrebbero mai essere headliner solisti a Knebworth, mentre lui lo ha fatto per ben due concerti.
“Mick Jagger non sarebbe in grado di farlo da solo. Bono non sarebbe in grado di farlo da solo. Robert Plant non sarebbe in grado di farlo da solo”.
Il più giovane dei fratelli Gallagher ammette anche che qualcuno avrebbe potuto farlo: “Forse Freddie Mercury poteva riuscirci, ma non è qui, giusto?”.
Stupisce quindi l’umiltà mostrata subito dopo, quando il nostro Rock Ambassador ammette: “Sono ancora scioccato di aver suonato a Knebworth due sere, 26 anni dopo aver suonato con gli Oasis. Sto ancora cercando di farmene una ragione. Avere suonato per più generazioni nello stesso luogo a così tanti anni di distanza più che biblico. Sono così felice di averlo documentato”.
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