Il Grande Lebowski, ecco perché Jeff Bridges e Julianne Moore vorrebbero un sequel del film

Pochi film nella storia del cinema hanno dato vita ad una vera e propria religione. Uno di questi è Il Grande Lebowsky, il capolavoro del 1998 dei fratelli Joel ed Ethan Cohen. L’approccio surreale alla vita del Drugo Lebowsky (The Dude nella versione originale), uno dei migliori outsider della cultura di massa americana, interpretato da uno strepitoso Jeff Bridges ha creato un movimento di pensiero che mette insieme filosofia hippy, insofferenza verso le regole e un generale elogio della lentezza come forma di saggezza, mentre la sceneggiatura geniale dei fratelli Cohen mette insieme la tradizione letteraria noir californiana di Raymond Chandler,  la controcultura rock e lo stile surreale e postmoderno di Thomas Pynchon (lo scrittore misterioso che non ha mai voluto apparire ed essere intervistato, autore del romanzo di culto Vizio di Forma nel 2009).

Grazie a questo, Il Grande Lebowsky ha continuato a conquistare il pubblico per anni, rinnovando il mito del Drugo e dei personaggi che gli si muovono intorno (interpretati da John Goodman, Julianne Moore, Steve Buscemi, Philip Seymour Hoffman, Tara Reid) come icona in grado di adattarsi perfettamente allo spirito del tempo un decennio dopo l’altro. Nel 2014, dopo aver recitato insieme nel film Seventh Son, Jeff Bridges e Julianne Moore hanno detto che come tutti gli spettatori, anche a loro piacerebbe tantissimo un secondo capitolo de Il Grande Lebowsky. Jeff Bridges che ha lavorato con Joel e Ethan Cohen nel 2010 nel remake del classico del western Il Grinta ha detto: “Sto molto attento alle chiamate dei fratelli Cohen e mi faccio sempre trovare pronto". Julianne Moore invece ha detto: “Il loro linguaggio narrativo è incredibile, sono sempre affascinata dal loro modo di raccontare storie.”