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Red Hot Chili Peppers, John Frusciante e l'assolo registrato in ricordo di Eddie Van Halen. La storia
Il chitarrista: "Dopo 30 canzoni registrai quell'assolo come ultima cosa. Non fu facile"
Quando i Red Hot Chili Peppers hanno concluso le session di reunion con John Frusciante nello studio Shangri-La di Rick Rubin a Malibu, la loro idea era quella di uscire con un monumentale album diviso in sette formati fisici diversi. «Per la prima volta nella nostra carriera avevamo più canzoni di quelle che ci servivano» ha raccontato Anthony Kieds, «Le idee di Frusciante, Flea e Chad Smith venivano fuori così in fretta che non avevo neanche il tempo di scrivere i testi». Alla fine le canzoni sono troppe, in totale trentaquattro, e i Red Hot Chili Peppers fanno quello che hanno definito «Un compromesso» con la loro etichetta discografica ed escono con due album separati, Unlimited Love e Return of the Dream Canteen. «C’erano troppe canzoni buone per non fare un altro album» ha detto Chad Smith, «Ci sembravano giuste e con l’atmosfera perfetta. Le abbiamo messe in sequenza su due album diversi e ci siamo detti: ecco qua, abbiamo fatto due album e sono tutti e due grandiosi».
John Frusciante ha raccontato dei retroscena del lavoro in studio: «Tra un take e l’altro faccio sempre delle cose strane con la chitarra, tipo assoli i tapping alla Van Halen e altri numeri, ma quando devo registrare con la band faccio quello che mi sembra giusto per la canzone e la maggior parte delle volte non è niente di spettacolare». In Return of the Dream Canteen c’è una canzone in cui Frusciante ha deciso invece di lasciarsi andare e ha fatto un vero e proprio omaggio a Edward Van Halen con l’assolo fulminante di Eddie, un pezzo dedicato all’ultimo eroe della chitarra, scomparso due anni fa: «Ho registrato l’assolo come ultima cosa dell’album, dopo aver suonato in oltre 30 canzoni» ha detto Frusciante, «L’ho lasciato all’ultimo perché quando fai un assolo in un pezzo intitolato Eddie stai dicendo al pubblico: pensate a Eddie Van Halen. Non è facile»
Ad un certo punto ha pensato anche di rinunciare e tagliare l’assolo del tutto: «L’ho provato un po’ di volte e non ero mai soddisfatto. In certi momenti sembrava troppo che stessi imitando Van Halen, con il tapping e tutto il resto, oppure sembravo troppo io in una canzone dedicata a Van Halen. Alla fine ho fatto quello che sentivo e mi sembrava più naturale. MI sono preso quindici minuti di pausa, sono tornato in studio e l’ho fatto al primo take». Il risultato è uno dei pezzi più spettacolari dei Red Hot Chili Peppers e uno degli assoli più belli nella storia del cosiddetto “Frusciante Touch” il suono che ha reso John Frusciante i guitar hero dei nostri tempi, erede del virtuosismo e dell’intensità di Edward Van Halen. Parlando della sua ammirazione per lui, Frusciante ha detto: «Non è solo la sua velocità che mi fa impazzire. Suonava sempre in modo spontaneo e poi ci sono dei dettagli che mi fanno venire i brividi, tipo quando nelle sue canzoni senti in sottofondo il feedback perché registrava le parti di chitarra nello stesso studio degli amplificatori».