Rock News
20/10/2022
Flea ha raccontato che quando i Red Hot Chili Peppers si sono ritrovati in studio a suonare con John Frusciante dopo oltre dieci anni, non hanno fatto nessuna canzone loro ma solo cover di altre band. “John non voleva ricominciare da dove ci eravamo lasciati con Stadium Arcadium” ha spiegato Anthony Kiedis, “Volevamo solo ricominciare da zero a fare musica, senza aspettative. Abbiamo suonato finché non ci siamo ritrovati, e a quel punto lui ha cominciato a tirare fuori idee musicali che aveva dentro e aveva tenuto da parte per dieci anni.” Il risultato è stata un’esplosione di creatività in studio che ha dato vita a due album doppi pubblicati in un solo anno, Unlimited Love uscito lo scorso aprile e Return of the Dream Canteen uscito il 14 ottobre.
Canzoni piene di groove e suono analogico, con la fusione di rock e funk che ha reso famosi i Red Hot Chili Peppers e una nuova direzione sperimentale cercata da John Frusciante: “Ho fatto musica elettronica per oltre dieci anni ma non ho voluto spingere in quella direzione” ha raccontato, “Le radici di quello che sto facendo sono da andare a cercare nel lavoro di Brian Eno con i Roxy Music: usava i synth per alterare il suono live della band, creare atmosfera, dinamismo e produrre suoni nuovi e inaspettati in ogni momento.” L’approccio d’avanguardia di Brian Eno non è stata l’unica fonte di ispirazione di John Frusciante: “Ho ascoltato quello che ha fatto David Bowie nella produzione di The Idiot di Iggy Pop. I sintetizzatori supportano la canzone e la band ma a volte prendono il sopravvento e creano un effetto straniante. È come se il beat elettronici spingesse il suono della band fuori dal mondo reale, in una dimensione parallela.”
Il fine ultimo della sua ricerca musicale è quello di usare lo studio di registrazione in modo creativo, come fosse uno strumento in più, come facevano i Beatles o Jimi Hendrix: “Uso riverberi, delay, effetti e sintetizzatori su tutti gli strumenti” ha detto Frusciante, “L’ho fatto per anni nei miei dischi solisti e lo faccio ora con i red Hot Chili Peppers. È il mio lavoro, anzi i Red Hot Chili Peppers sono l’unico lavoro che ho mai avuto nella musica.”
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