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AC/DC, Brian Johnson nega che sia stato Bon Scott ad aver scritto Back In Black: "La penna l’avevo in mano io!"

Il frontman: «Ci sono un sacco di teorie cospirazioniste, generalmente messe in giro da persone che pretendono di sapere cosa è successo ma non erano lì»

AC/DC, Brian Johnson nega che sia stato Bon Scott ad aver scritto Back In Black: "La penna l’avevo in mano io!"

21/12/2024

Tra le tante storie raccontate da Brian Johnson degli AC/DC nella sua autobiografia The Lives of Brian che racconta la sua vita a Newcastle, il suo esordio nella musica con i Geordie e poi il salto impressionante della sua carriera quando è diventato il cantante della band di Malcolm e Angus Young dopo la scomparsa di Bon Scott, c’è anche quella della nascita di Back in Black che è diventata negli anni una leggenda.

«Ci sono un sacco di teorie cospirazioniste, generalmente messe in giro da persone che pretendono di sapere cosa è successo ma non erano lì» ha scritto Brian Johnson. Una dichiarazione polemica che fa riferimento a Jesse Fink, autore della biografia di Bon Scott, Bon: The Last Highway, che sostiene da sempre che Bon avesse già scritto il testo di tutte le canzoni dell’album Back in Black prima di morire. Brian Johnson ha voluto chiarire: «La penna l’avevo in mano io, scrivevo ogni giorno e ogni notte. L’unica cosa che avevo era il titolo. Spero che questo serva a chiudere la questione per sempre». Nel marzo 1980, un mese dopo la scomparsa improvvisa di Bon Scott, trovato morto nell’auto di un amico parcheggiata in una strada di Londra dopo un’ennesima notte alcolica, Brian Johnson viene contattato da Malcolm e Angus (si dice anche che Bon Scott avesse parlato bene di lui e lo avesse segnalato alla band) per un’audizione: «Non stavo cercando un’altra band perché cantavo nei Geordie e soprattutto non pensavo che mi avrebbero mai scelto. Mi piacevano molto gli AC/DC ed ero solo contento di conoscerli e suonare con loro» ha raccontato. Poco dopo la prima audizione, Brian Johnson viene richiamato, e Angus e Malcolm gli presentano l’idea di Back in Black: «Malcolm mi ha detto: “Parla della morte ma non in modo macabro. Deve essere una celebrazione rock’n’roll”.  Non c’era un testo, avevano scelto solo il titolo, poi hanno iniziato a suonarla e ho sentito il riff di chitarra più grandioso che avessi mai sentito nella mia vita. Senza pensarci ho aperto la bocca e ho gridato le prime parole che mi venivamo in mente: back in black / I hit the sack!».

Per tutta la durata delle prove, Brian Johnson continua a ripetere queste due sole strofe sul riff di Angus Young: «Improvvisamente qualcosa è cambiato in studio: la gente ha cominciato ad affacciarsi in sala da dietro i mixer per ascoltare. Tecnici, produttori, persone che non avevo mai visto prima. Tutti volevano vedere, c’era fermento nell’aria. Non si può sbagliare: quando senti qualcosa per la prima volta che ti fa venire i brividi hai quello sguardo negli occhi. E’ una reazione spontanea». Registrato alle Bahamas tra aprile e maggio 1980 e mixato agli Electric Lady Studios di New York, e lanciato dal singolo omonimo (numero 37 in classifica in America) l’album Back in Black esce il 25 luglio 1980, va al numero uno in Inghilterra e al numero 4 in America e con oltre 50 milioni di copie è uno degli album più venduti nella storia della musica.  

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