Rock News
20/09/2022
Il cantante degli Iron Maiden e instancabile scrittore, intrattenitore e divulgatore Bruce Dickinson ha creato uno dei podcast più originali e brillanti del momento, “Psycho Schizo Espresso”, creato insieme al professore della Oxford University Kevin Dutton per parlare di psicologia e di ciò che sta dietro a tutte le deviazioni mentali, positive o negative.
“Se la psicologia fosse una nazione, sarebbe la destinazione turistica più frequentata del mondo” come scrivono nella presentazione del podcast lanciato nell’ottobre 2021, “Un luogo incantato in cui c’è posto per tutti, dai serial killer ai narcotrafficanti dagli attori di Hollywood e le rockstar ai complottisti, dalle star dello sport ad Hannibal Lecter e Patrick Bateman.”
Con la sua ironia e la sua travolgente forza comunicativa, Bruce Dickinson parla con il professor Kevin Dutton, 55 anni e grande esperto negli studi sulla psicopatia (nel libro The Great British Psychopath Survey del 2011 ha concluso che le professioni che portano più facilmente alla follia sono: l’amministratore delegato, l’avvocato e il presentatore televisivo o conduttore radiofonico) ha parlato anche della fama, del potere che deriva dal successo e delle possibili conseguenze sulla vita delle persone che si ritrovano al centro dell’attenzione degli altri.
«Quando sei famoso come una rockstar o un attore arrivi ad un punto, incredibilmente negativo e pericoloso in cui dici a te stesso: posso schioccare le dita e ottenere tutto quello che voglio. Prendere coscienza dell’esistenza di un potere simile è un’esperienza terrorizzante» ha detto Bruce Dickinson, «Se a tutto questo aggiungi un po’ di droghe e alcol che alterano la percezione della realtà, ecco che finisci subito fuori strada». Bruce Dickinson ha citato il lato oscuro di Hollywood, la vicenda di Harvey Weinstein e quella del cantante R&B R Kelly: «Siamo tutti colpevoli di qualcosa, non c’è dubbio, ma qualcuno ha commesso atti gravi» ha detto, «Rendersi conto di avere quel potere è il primo passo verso la corruzione personale».
Bruce Dickinson è il leader carismatico di una band che è diventata un culto come gli Iron Maiden, un’icona del metal capace di conquistare il pubblico in ogni parte del mondo ma ha detto di aver sempre saputo che il potere della fama nelle mani sbagliate può diventare pericoloso: «È stato Pete Townshend a mostrarmelo» ha detto. Il chitarrista degli Who ha dedicato un intero album, Tommy (il primo concept album della storia, uscito nel 1969) alla gloria della fama e i suoi pericoli immaginando l’alienazione della rockstar con la figura del ragazzo cieco sordo e muto Tommy che si libera creando un culto di seguaci (perdendo tutto con il brano We’re Not Gonna Take It), «Grazie a lui e alle sue esperienze di vita difficili in cui ha subito molto abusi ho capito quanto sia pericoloso arrivare al punto in cui puoi manipolare le altre persone grazie a ciò che sei».
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