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The Cure, Robert Smith: "i Duran Duran rappresentavano tutto ciò che odiavamo"
Il frontman inglese: "Il glamour degli anni ’80, il consumismo. Erano un show dell’orrore, un insieme di tutto ciò contro cui noi combattevamo"
Negli anni ’80 il mondo della musica britannica, ma anche la società inglese cambia in modo radicale. Sono gli anni della crisi economica e politica conservatrice di Margaret Thatcher in Inghilterra e di Ronald Reagan in America, e della commercializzazione delle pop band attraverso MTV e i videoclip, in cui la musica diventa un prodotto e l’immagine domina sui contenuti. Se c’è una band che rappresenta tutto questo sono i Duran Duran, il gruppo guidato da Simon Le Bon che arriva al successo con una musica pop disimpegnata ed edonista e con videoclip patinati come quello di Rio, in cui suonano a bordo di lussuosi yacht.
I Duran Duran sono moda, stile, immagine e diventano un simbolo dell’ossessione degli anni ’80 per l’eccesso. Mentre le classifiche inglesi si riempiono di hit dei Duran Duran e delle altre band della scena New Romantic, un gruppo di ragazzi di Crawley, una piccola città di provincia a 45 chilometri da Londra crea un’estetica diversa, un suono intenso e malinconico e un nuovo genere che viene definito dark e che diventa un sentimento comune di una generazione che non si riconosce nella società in cui si trova a vivere e preferisce rifugiarsi nei sogni, nell’espressione autentica dei lati più oscuri della propria personalità e nelle suggestioni di un nuovo tipo di pop rock basato sulla fusione di melodia, chitarre e tastiere. Sono i The Cure, la band formata nel 1978 da Robert Smith.
Robert Smith è il frontman atipico di una band che inizia suonando per un pubblico di nicchia e si ritrova ad avere un successo enorme in tutto il mondo grazie alla qualità delle canzoni e alla potenza della sua visione.
Nel corso della sua carriera, Robert Smith è adorato dai fan e odiato da molti colleghi musicisti, anche perché ha sempre detto quello che pensa.
Le sue polemiche più celebri sono quelle contro Morrissey degli Smiths (che però sono finite con le reciproche scuse e attestati di stima), con i Queen e le band che hanno seguito il loro stile come i Darkness («I Darkness sono una parodia dei Queen» ha detto una volta Robert Smith, «E i Queen non mi sono mai piaciuti, anzi ad essere onesto odio tutto quello che hanno fatto») e inevitabilmente con la band simbolo degli anni ’80, i Duran Duran. In una intervista con il quotidiano The Guardian del 2019, Robert Smith ha spiegato l’atteggiamento dei Cure: «Agli inizi della nostra carriera ci sentivamo impegnati in una missione: eravamo noi contro il resto del mondo. Mi dispiace dirlo, perché i Duran Duran sono sempre stati dei nostri fan e venivano spesso ai nostri concerti, ma rappresentavano tutto quello che noi odiavamo: il glamour degli anni ’80, il consumismo. Erano un show dell’orrore, un insieme di tutto ciò contro cui noi combattevamo».