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Metallica, la vera storia e il significato di Master Of Puppets

Dall'uscita nel 1986 alla riscoperta grazie alla serie Stranger Things, la storia del capolavoro thrash metal del 1986 della band di James Hetfield e Lars Ulrich

Metallica, la vera storia e il significato di Master Of Puppets

02/07/2025

Nel 1986 i Metallica escono con la canzone che dà il titolo al loro terzo album e diventa il pezzo più suonato nelle scalette di tutti i loro tour. È Master of Puppets, il capolavoro thrash metal firmato da tutti e quattro i membri dei Metallica: James Hetfield, Kirk Hammett, Lars Ulrich e il bassista Cliff Burton. Secondo Kirk Hammett, Master of Puppets nasce dalla rabbia, l’emozione principale che ha dato origine alla band, e ad una visione del mondo che non lascia scampo: “Ci sono un sacco di cose brutte che succedono là fuori e nonostante tutti gli sforzi che puoi fare per non vedere, ogni giorno ti ci devi confrontare.”

Negli anni, James Hetfield ha invece sottolineato come uno dei temi di Master of Puppets con il personaggio immaginario del Maestro Burattinaio che “Tira i tuoi fili / Contorce la tua mente e distrugge i tuo sogni” sia la dipendenza dalle sostanze e dall’alcol, un problema di cui ha sofferto a lungo, scegliendo anche di andare in rehab volontariamente nel 2019 per non avere ricadute: “So che posso ricadere facilmente e non ne ho bisogno” ha detto in una dichiarazione all’associazione Harmony Recovery Center.

Master of Puppets parla di come certe sostanze finiscano per controllare te mentre tu sei convinto di controllare loro” ha spiegato Hetfield. I Metallica registrano Master of Puppets agli Sweet Silence Studios di Copenhagen con Flemming Rasmussen come produttore (che ha già lavorato a ...And Justice for All) in una session unica con Battery, primo pezzo dell’album. Secondo Cliff Burton, bassista e mente musicale di formazione classica dei Metallica, è il brano migliore che abbiano mai fatto. La band la suona per la prima volta al concerto di Capodanno del 31 dicembre 1985 al Bill Graham Civic Auditorium della loro città, San Francisco davanti a settemila fan in delirio e da allora la eseguono 1.687 volte. Nonostante sia uno dei pezzi preferiti dal pubblico, Master of Puppets non è mai stata pubblicata come singolo (solo in Francia) perché il metal era considerato un genere di nicchia, soprattutto la deriva thrash-metal dei Metallica. L’album Master of Puppets vende però 500 mila copie subito dopo la sua uscita e due anni dopo è disco di platino. I Metallica entrano nelle playlist delle radio, il metal cambia la programmazione dei media musicali (su MTV va in onda il programma Headbanger’s Ball) e diventa un pezzo simbolo del rock americano, inserita dalla Libreria del Congresso degli Stati Uniti nel registro delle “opere di rilevanza culturale, storica o estetica.”

La sua consacrazione definitiva, e il passaggio ad una nuova generazione è arrivata con “The Four Horsemen” episodio finale della serie televisiva più seguita degli ultimi anni, Stranger Things in cui il personaggio di Eddie Munson la suona durante la battaglia finale con il demone Vecna: 35 anni dopo la sua uscita, Master of Puppets è andata nella Top 20 della Global Chart di Spotify in un solo giorno, e ha raccolto 433 milioni di stream. I Metallica sono fan della serie, e oltre a ringraziare su Instagram i registi e autori della serie The Duffer Brothers, hanno realizzato un video in cui la suonano dal vivo in studio accompagnando le immagini dell’episodio che chiude l’avventura dei ragazzi di Hawkins e la loro lotta contro il lato oscuro, gli incubi e i mostri. Un tema che i Metallica conoscono bene, e che grazie alla grandezza di Master of Puppets li ha messi in contatto con la generazione Stranger Things.

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