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Green Day, la storia di Welcome To Paradise. Billie Joe: "ero spaventato ma poi all’improvviso mi sono sentito a casa"

Redazione Virgin Radio

Il brano racconta la storia dell'emancipazione del frontman della band di Berkeley

Scrivere un pezzo comporta sempre un grande lavoro, anche se apparentemente può sembrare semplice: “Una volta ho chiesto al mio insegnante di chitarra ‘Come si fa a scrivere una canzone?’" ha raccontato Billie Joe Armstrong, frontman dei Green Day,  "Strofa, ritornello, strofa, ritornello, bridge, strofa, ritornello. Puoi mischiarli come vuoi’”. Questa è, infatti, la struttura della maggior parte delle canzoni dei Green Day: su questa struttura Billie Joe ha poi inserito il suo vissuto. “È davvero importante provare a essere il più onesti possibile con il proprio pubblico – ha spiegato – quando la gente sente un legame profondo con una canzone, è perché tu stesso stai cercando di trovare un legame profondo con te stesso. Penso che sia questo che alla fine accade”.

Sulla base di questa sincerità Billie Joe ha scritto una delle canzoni simbolo dei primi anni di carriera della band e tra le più riconoscibili della loro discografia: Welcome To Paradise.

Il brano, contenuto in Kerplunk e poi riproposto in Dookie, racconta la scelta di quando Billie Joe di trasferirsi nei sobborghi di West Oakland, in un quartiere piuttosto degradato dove vivevano molti punk. “All’improvviso ero da solo in un quartiere del genere – ha raccontato - Ero spaventato ma poi all’improvviso mi sono sentito a casa. C’è una sorta di empatia per ciò che ti circonda quando hai intorno tossici, senzatetto e guerra tra bande”.

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