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Rock News

Nirvana: la causa intentata da Spencer Elden contro la band è stata respinta dal giudice

Redazione Virgin Radio

Il bambino, protagonista della cover di Nevermind, aveva citato la band per uso improprio della sua immagine

Il giudice Fernando M. Olguin ha respinto la causa intentata da Spencer Elden contro i Nirvana, per l’uso improprio della sua immagine sulla copertina del celebre album Nevermind, del 1991.

Spencer, la scorsa estate, aveva accusato la band di pornografia per averlo ritratto sulla cover del disco più celebre della storia del grunge, a soli quattro mesi, nudo, mentre era immerso nell’acqua e cercava di afferrare una banconota da un dollaro. La causa puntava sul fatto che la band “produceva, possedeva e pubblicizzava consapevolmente materiale pedopornografico raffigurante Spencer, e riceveva consapevolmente un tornaconto economico da esso”.

Il giudice Olguin ha stabilito che il caso debba ora essere archiviato, in quanto il team legale di Elden non è riuscito a rispettare la scadenza del 30 dicembre per presentare un'opposizione. Elden ha ora tempo fino al 13 gennaio per presentare un secondo reclamo.

Già qualche settimana fa, nel mese di dicembre 2021, l’ufficio legale che rappresenta i Nirvana aveva rilasciato delle dichiarazioni in merito alla vicenda, sottolineando che Elden avesse ricevuto un compenso per quella immagine e che, inoltre, il fatto sarebbe in ogni caso già caduto in prescrizione. L’accusa, infatti, ha valida fino a dieci anni dal momento in cui una vittima scopre di essere tale. L’ufficio legale da sempre sottolinea che Elden sapeva della fotografia da sempre: “Molto prima del 2011, come ha dichiarato Elden, egli sapeva della fotografia e sapeva che lui (e non qualcun altro) era il bambino nella foto. Era pienamente consapevole dei fatti presunti per decenni. Inoltre – continua la dichiarazione – la causa di Elden, in caso di successo, coinvolgerebbe penalmente ogni proprietario di una copia di Nevermind. L'affermazione di Elden che la fotografia sulla copertina dell'album Nevermind sia 'pornografia infantile' non è, a prima vista, seria. Un breve esame della fotografia, o della condotta di Elden (per non parlare della presenza della fotografia nelle case di milioni di americani che, secondo la teoria di Elden, sono colpevoli di possesso di materiale pedopornografico), lo rende chiaro”.

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